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77° ciclo di spettacoli al Teatro Olimpico di Vicenza

Si svolgerà dal 20 settembre al 20 ottobre il 77° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza con la direzione artistica di Ermanna Montanari e Marco Martinelli.

Il progetto si estenderà anche alla Basilica Palladiana, alla Biblioteca Bertoliana e al Teatro Astra, “attraversando” così vari luoghi della città di Vicenza e coinvolgendo i suoi cittadini, sempre con l’obiettivo di interrogarsi sul ruolo dei testi classici nella contemporaneità.

IL PROGRAMMA

Il tema scelto per questa 77° edizione è quello del “coro”, quell’elemento della tragedia e della commedia in cui gli antichi greci vedevano lo stretto intarsio tra parola, musica e danza, ma anche la presenza attiva della comunità che formava la “pòlis”. 

L’inaugurazione del Ciclo di Spettacoli è fissata per il 20 e 21 settembre al Teatro Olimpico con la prima nazionale dell’“Oresteia” di Eschilo firmata da uno dei grandi esponenti della scena contemporanea internazionale, Theodoros Terzopoulos, considerato un autentico maestro nell’interpretazione e nella messinscena del repertorio tragico classico. Per la prima volta, il regista greco affronta l’intera trilogia di Eschilo (formata da “Agamennone”, “Coefore” ed “Eumenidi”), unica sopravvissuta per intero di tutto il teatro ellenico antico. 

“Orestea” fu messa in scena per la prima volta ad Atene nel 458 a.C., anno di turbolenze politiche, storiche e sociali e violenti sconvolgimenti che riflettevano le tensioni tra oligarchi e democratici. Difficile non cogliere le profonde analogie con l’odierna crisi della democrazia, con la condizione storico-esistenziale della nostra epoca dilaniata da conflitti profondi. L’“Oresteia” arriverà a Vicenza dopo la prima assoluta al Festival di Epidauro ad Atene. 

Il 26 settembre invece, al Teatro Astra, appuntamento con l’azione corale frutto della prima delle tre “chiamate pubbliche” in programma al festival. Si tratta di “Purgatorio dei poeti” di Ermanna Montanari e Marco Martinelli, esito di un laboratorio che fra il 22 e il 25 settembre coinvolgerà 50 cittadine e cittadini di tutte le età lavorando su alcuni canti dell’Inferno e del Purgatorio, il luogo dove Dante colloca gli artisti, gli scrittori, i pittori: agli endecasillabi danteschi si mescoleranno frammenti tratti da Emily Dickinson, Vladimir Majakovskij, Walt Withman e altri poeti.

Il 27 settembre al Teatro Olimpico, con repliche il 28 e 29, andrà in scena in prima assoluta “Il Canto di Edipo”, nuovo progetto artistico di Alessandro Serra. Questa particolare messa in scena, pensata appositamente per la sala palladiana, oltre a pochi oggetti e ai costumi vedrà protagonisti i due elementi qualificanti il tragico: il canto e la danza. Serra si interroga su come si possa ricostruire oggi quella forma di sapere collettivo e in quale lingua, scegliendo non l’italiano ma il “grecanico”, l’antica parlata greca di una parte della Calabria e della Sicilia, accompagnando in questo modo lo spettatore nello stesso percorso di Edipo, così come narrato da Sofocle, dalle macerie al ricongiungimento con gli dèi.

Ancora una prima assoluta, il 5 ottobre, sempre al Teatro Olimpico: “sdisOrè”, ovvero l’Orestea riscritta da Giovanni Testori, interpretata da Evelina Rosselli. La potenza della lingua di Testori è la chiave per un’Orestea completamente capovolta, dai toni dissacranti, erotici, crudi e ironici, che vede in scena una sola attrice nella funzione di narratore e incarnazione di quattro maschere che sembrano fatte di pelle umana, rivoltanti e grottesche, indossate dall’attrice per ridare vita a Elettra, Oreste, Egisto, Clitemnestra, trasmutando di volta in volta la propria voce.

Il 6 ottobre la Basilica Palladiana ospiterà la seconda delle chiamate pubbliche previste: “Festa Silenzio. Azione di improvvisazione creativa per una comunità di performer” è il titolo del progetto curato da Francesco Giomi, frutto di un laboratorio che si svolgerà nelle settimane precedenti con il coinvolgimento di un ampio numero di musicisti del territorio vicentino. Al centro del progetto, una specifica domanda: cosa significa “silenzio” in musica? Secondo Giomi, “in un tempo di chiasso e rumore incontrollato, diventa necessario ricercare il silenzio, così come ascoltare in una maniera nuova”.

Si ritornerà di nuovo al Teatro Astra l’11 ottobre per la terza e ultima chiamata pubblica: “Pluto. God of gold” di Marco Martinelli, con gli adolescenti di Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e Vicenza. “Pluto” di Aristofane è una commedia incentrata sulle contraddizioni della “pòlis” ateniese, a partire dall’iniqua distribuzione delle ricchezze. Pluto è infatti il dio della ricchezza, che dona ai corrotti e agli ingiusti perché è cieco. Il contadino Cremilo lo cura e gli restituisce la vista, riportando così la giustizia sociale ad Atene. Martinelli lavorerà sul testo antico mettendolo dunque in relazione con le improvvisazioni vitali di sessanta adolescenti dell’area metropolitana di Napoli e della città di Vicenza. 

Il 15 e 16 ottobre, ancora al Teatro Olimpico, sarà la volta di “Elettra” per la regia di Serena Sinigaglia, che si baserà sulla tragedia in atto unico scritta ai primi del Novecento dal poeta e drammaturgo viennese Hugo von Hofmannsthal, andata in scena per la prima volta nel 1903 con la regia di Max Reinhardt e dedicata a Eleonora Duse. La visione di Serena Sinigaglia viaggerà così fra le origini del mito in Eschilo e il vivace contesto culturale della Vienna a cavallo fra Ottocento e Novecento, passando per le riscritture di Sofocle, Euripide e Marguerite Yourcenar, per concentrare l’attenzione su quei temi che emergono dal Mito rivelandone una straordinaria attualità: il patriarcato, il rapporto fra i generi, il diritto all’autodeterminazione, il limite tra legge umana e legge naturale. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto.

Il 18 ottobre sarà ospite del festival una delle figure più originali e per certi versi enigmatiche della musica italiana, il cantautore e scrittore Giovanni Lindo Ferretti, che presenterà in prima assoluta “Moltitudine in cadenza, percuotendo”, tra “echi biblici e ritualità in forma di teatro”. 

Infine, al Teatro Astra il 19 ottobre avrà luogo la “Notte delle voci”, ovvero una “catarsi festosa” tra diverse forme sonore guidata da Mariangela Gualtieri, poetessa e drammaturga, e Danio Manfredini, attore, autore, regista teatrale. Parteciperanno le cantanti Daniela Pes, Mara Redeghieri, Francesca Morello R.Y.F. (Restless Yellow Flowers), il cantante, compositore, musicista, attore e scrittore egiziano Abdullah Miniawy, il collettivo Ndox Èlectrique guidato da François R. Cambuzat e Gianna Greco, e la poliedrica cantante alt-rock Serena Abrami con Enrico Vitali.