Skip to main content







9° INDAGINE CONGIUNTURALE SULL’ARTIGIANATO E LA PICCOLA IMPRESA IN VENETO: PER SARTOR LA PICCOLA IMPRESA SI RIMBOCCA LE MANICHE E RIPARTE

_x000D_
_x000D_
_x000D_
_x000D_
_x000D_
25/07/20069° INDAGINE CONGIUNTURALE SULL’ARTIGIANATO E LA PICCOLA IMPRESA IN VENETO: PER SARTOR LA PICCOLA IMPRESA SI RIMBOCCA LE MANICHE E RIPARTE_x000D_
Il tanto atteso giro di boa, per le imprese artigiane e di piccole dimensioni della nostra regione, forse è arrivato. Gli imprenditori infatti ritengono che nella seconda parte dell’ anno saranno in crescita produzione, fatturati, ordini, occupazione, investimenti. Cresceranno anche i prezzi, ma meno che in passato (caro petrolio permettendo, ovviamente). Meno bene, invece, è andato il semestre che ci lasciamo alle spalle: produzione, fatturati ed occupazione hanno chiuso con segno negativo, gli investimenti sono calati e i prezzi sono cresciuti in modo significativo. In sintesi: finora la piccola impresa ha pagato un prezzo pesante alla globalizzazione e alla delocalizzazione, ma il peggio sembra alle spalle.Previsioni e consuntivi sono contenuti nella nona indagine congiunturale sull’artigianato e la piccola impresa in Veneto, realizzata dalla Confartigianato del Veneto in collaborazione con AES: due volte all’ anno, un campione di 1000 titolari di aziende sotto i 20 dipendenti viene intervistato per sapere l’andamento del semestre precedente e le previsioni per quello successivo. E stavolta, appunto, le risposte sono state incoraggianti. "E’ la prima volta dal 2003 che le previsioni su produzione e fatturati sono positive, per le imprese artigiane -commenta il presidente della Confartigianato del Veneto, Vendemiano Sartor- La percentuale di chi "vede" la ripresa è quasi raddoppiata in un semestre, passando dal 22 al 39 per cento, mentre i pessimisti scendono dal 28 all’11 per cento. La ripresa dovrebbe riguardare sia la produzione che l’edilizia ed i servizi alle imprese e alle persone, anche se restano preoccupazioni forti per alcuni settori, dal mobile al tessile, che sono tra quelli più esposti alla concorrenza dei paesi emergenti. Insomma, la ripresa non coinvolgerà tutti, sarà una ripresa selettiva, e questo spiega probabilmente perché quasi la metà delle aziende ritiene che la situazione attuale non cambierà sostanzialmente".Secondo le previsioni dei piccoli imprenditori, nel secondo semestre dell’anno la domanda dovrebbe crescere soprattutto nella produzione (più 3,1%), meno nell’ edilizia (più 0,8%). Quanto ai fatturati, produzione e servizi alla persona guidano la graduatoria con 3,2 punti di incremento previsto. Fanalino di coda l’edilizia, più 1,0%. Proprio l’edilizia, però, dovrebbe essere quella che investirà di più: le previsioni sono per un incremento di quasi 17 punti percentuali. Bene anche la produzione (più 9,9%) e i servizi alle persone (più 8,0%).Quanto all’occupazione, sia le imprese di servizi che l’edilizia e il settore produttivo prevedono nuove assunzioni. Unica eccezione, i servizi alle imprese, con l’occupazione stagnante.I prezzi, infine. Gli aumenti dovrebbero essere contenuti: dal 2,5% dell’edilizia all’1,9% dei servizi alle persone. Dati su previsioni II sem. 2006