Il 20 e 21 ottobre torna a Vicenza lo Space Apps Challenge della Nasa: in Basilica Palladiana 48 ore di tempo per trovare l’idea giusta
A giudicarle sarà una giuria d’eccezione tra cui spicca Franco Malerba il primo astronauta italiano
È stata presentata questa mattina (lunedì 15 ottobre, ndr) in Sala Stucchi del Comune di Vicenza, la seconda edizione vicentina di Space Apps Challenge. Ad organizzare la più grande competizione di idee a livello mondiale promossa e ideata dalla NASA, l’agenzia spaziale americana, è di nuovo Confartigianato Vicenza, affiancata dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano e Comune di Vicenza, con la collaborazione con ESA, il patrocinio dalla Regione Veneto, e il supporto di MISTI Mitaly, Itas, Ebav, Interplanet, EBAV e Redder.
Il 20 e 21 ottobre quindi con Confartigianato, Vicenza sarà ‘capoluogo tecnologico’ della Regione, e vedrà impegnati, in Basilica Palladiana e per 48 ore consecutive, startup, ingegneri, studenti, maker, scienziati, imprenditori e appassionati di scienze e tecnologia di tutte le età per produrre soluzioni “open source”.
Non solo, Confartigianato Vicenza, attraverso il Digital Innovation Hub, fornisce anche la sua collaborazione, e supporto operativo, alle altre location del Nord Italia: il Politecnico di Milano e l’incubatore I3P del Politecnico di Torino, oltre che il Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste.“Quest’anno – ha dichiarato il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco – è un onore aprire le porte della Basilica palladiana, simbolo di Vicenza, alla seconda edizione di un evento così importante, di rilievo nazionale ma anche internazionale per la presenza della Nasa. Non solo grandi mostre infatti nel gioiello palladiano, ma anche eventi culturali e di valorizzazione delle eccellenze vicentine e venete, da far conoscere fuori dai nostri confini”.
“Sono già quasi 200 gli iscritti a questa edizione – ha aggiunto Marco Lunardi, consigliere comunale delegato alle politiche giovanili – e ci aspettiamo di arrivare al numero massimo di 250 in tempo per la sfida. Sabato mattina i ragazzi verranno divisi in gruppi di lavoro, in cui competenze umanistiche si mescoleranno a competenze tecniche. Ricordo che lo scorso anno il progetto sviluppato dall’istituto Rossi di Vicenza è andato in finale internazionale e successivamente è stato utilizzato in via sperimentale dai vigili del fuoco di Roma. Il nostro futuro sono i giovani. In bocca al lupo ai partecipanti”.
“Per noi è un grande impegno, e una grande soddisfazione, essere organizzatori di questa manifestazione. In questi anni abbiamo dato molti eventi e manifestazioni, tra cui sei hackathon, relativi alla trasformazione tecnologica e digitale che le nostre imprese di ogni comparto devono comprendere e utilizzare per il loro business – ha spiegato il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bomono-. La realtà dell’artigianato è un mondo di inventiva, di creatività e innovazione e la forza che i partecipanti esprimono nei contesti degli hackathon, come questo proposto dalla Nasa, è fondamentale e strettamente connessa con l’impresa. La filiera della tecnologia ricomprende e può ricomprendere sempre più le lavorazioni dell’artigianato.”
“Le idee sono il cuore delle imprese e la due giorni dello Space Apps per i giovani rappresenta una vera e propria palestra per imprenditori”, ha aggiunto Cristian Veller, presidente della Categoria ICT di Confartigianato.
Ideale apertura dell’evento sarà, sabato 20 in mattinata, il collegamento in streaming da Roma con Luca Parmitano, nuovo comandante dell’ISS- Stazione Spaziale Internazionale. Altra novità è il coinvolgimento, grazie all’impegno della co-direttrice del Programma MITaly Serenella Sferza, di un gruppo di ricercatori italiani (e non) del Massachusets Intitute of Technology di Boston che presenteranno per i partecipanti de Vicenza i loro studi legati allo spazio.
Infine alla manifestazione collaborerà per la prima volta il Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Vicenza. I giovani pazienti si cimenteranno nella realizzazione di disegni sul tema dell’evento, lavori che poi saranno portati in Basilica.
Quanto alla challenge, ai partecipanti sarà chiesto di sviluppare idee, prototipi o applicazioni utili ad affrontare le grandi sfide che l’umanità si trova oggi di fronte, scegliendo una delle sei tematiche proposte dalla NASA e facendo uso dell’enorme mole di dati messa a disposizione proprio dall’Agenzia americana.
Le categorie proposte sono: “Can you build a…” (“Se si può pensare, si può costruire!”: frase che sfida i partecipanti a creare una varietà di cose, da edifici ad aiutanti robotici, fino a strumenti utili per la cittadinanza); “Help others discover the Earth” (ovvero ideare strumenti didattici, una storia, un gioco, un video, o qualche altra soluzione, che facilitino la comprensione del funzionamento del nostro pianeta); “Volcanoes, icebergs and asteroids. Oh my…” (ovvero: gli eventi naturali straordinari rappresentano una delle principali minacce per l’uomo, non essendo ancora in grado di controllarne le dinamiche. Questa categoria richiede di analizzare i dati messi a disposizione dalla NASA per prevedere e monitorare gli eventi naturali straordinari e risanare i luoghi colpiti); “What the world needs now is …” (in questo caso, si tratta di cercare soluzioni per sostenere e migliorare la vita sulla Terra, prestando attenzione, ad esempio, a risorse essenziali che potrebbero esaurirsi o diventare inutilizzabili); “An icy glare” (ghiacciai, calotte polari, terre e oceani ricoperti di ghiaccio sono parti del mondo estremamente importanti, dato che quello che vi succede non riguarda solo i loro abitanti, ma l’intero pianeta. La sfida è quindi ideare strumenti che rendano in grado di capire meglio, interpretare e monitorare la criosfera terrestre); infine la sezione “A universe of beauty and wonder” (attraverso telescopi, satelliti e missioni esplorative nel sistema solare, stiamo imparando sempre di più sulla nostra galassia: la missione è quindi di pensare seriamente a essere creativi riguardo alle scienze spaziali e all’esplorazione, da un punto di vista scientifico, tecnologico ma anche artistico).
Tecnicamente sarà garantita un connettività a banda ultralarga FTTB da 1 Gigabit/s e ulteriore appoggio wireless di backup punto da 30 Megabit/s con accessi diretti alla rete e ben 10 hotspot distribuiti in location a garanzia della massima velocità durante tutta la manifestazione.
A giudicare i progetti, che dovranno essere presentanti in inglese, sarà una giuria di primo piano, che al suo interno vanta il primo astronauta italiano Franco Malerba, Giorgio Magistrati dell’Agenzia Spaziale Europea, Valentina Sumini del MIT di Boston, Charles Rubenstein, professore al Pratt Institute di New York e figura storica all’interno della IEEE.
Al proposito, Franco Malerba sarà poi protagonista, lunedì 22 ottobre al Cinema Odeon, dalle 9 alle 11, di una lectio dedicata a 350 ragazzi degli istituti cittadini Boscardin, Rossi, Baronio e Lampertico. Un appuntamento promosso da Confartigianato in collaborazione con El Pardo Management.
Ma cosa si aggiudicheranno i vincitori (che saranno decretati nel tardo pomeriggio di domenica 21)? Per primi tre classificati sono previsti premi in denaro (rispettivamente di 1.300, 1.000 e 700 euro) offerte dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano, i primi due classificati saranno ammessi alla selezione globale della NASA che individuerà (dopo circa un mese) i vincitori mondiali per ciascun challenge, mentre il team che si è aggiudicato il favore del pubblico vicentino parteciperà alla selezione globale della NASA per la categoria People’s Choice. In più, per i vincitori a livello mondiale ci sarà l’opportunità di assistere a un lancio della NASA negli Stati Uniti.
Non solo, Interplanet, sponsor tecnico dell’evento, metterà in palio un premio di 500 euro intitolato “Spazio alla rete” un riconoscimento al progetto che saprà mettere al centro le potenzialità della connessione ultraveloce in fibra ottica (o banda ultralarga), promuovendo la sua utilità per creare nuove forme di aggregazione sociale innovativa, condivisione di conoscenze e di risorse, o contaminazione creativa tra tecnologie analogiche e digitali.
Scarica l’intervento di Kim Natoli (Nasa)
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