Occupazione dipendente artigiana in provincia di Vicenza: nel II semestre 2018 continua in trend positivo: +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2017
Mentre si presentano le tessere del reddito di cittadinanza, e si individuano i navigator, Confartigianato misura concretamente lo stato di salute dell’occupazione delle imprese artigiane. In questi giorni, infatti, l’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza ha elaborato i dati per la consueta l’indagine congiunturale sull’andamento dell’artigianato vicentino, in questo caso il II semestre del 2018. Numeri significativi perché raccolti da un campione di 1.988 micro e piccole imprese che occupano 11.085 dipendenti.
La buona notizia è che a Vicenza il trend positivo dell’occupazione dipendente artigiana continua, seppur rallentato. Nel II semestre 2018 infatti si registra un aumento pari a +0,9% rispetto allo stesso periodo del 2017, variazione però dimezzata rispetto al +1,8% della prima metà del 2018.
A trainare l’occupazione è principalmente l’area dell’Alto vicentino che segna un +2,9%, mentre negli altri territori le dinamiche sono meno intense. Quanto ai settori, seppur si registrino crescite dell’occupazione dipendente artigiana nella maggior parte delle categorie economiche, vanno meglio i settori della Mobilità (+2,6%), Comunicazione (+1,8%), Alimentazione (+1,4%), Moda (+1,3%) e Produzione (+1,1%).
Continua il dinamismo dell’occupazione femminile che ormai da sei rilevazioni consecutive mostra migliori performance: nel II semestre 2018 l’occupazione femminile cresce del +1,9% rispetto al II semestre 2017, a fronte di un più contenuto +0,4% registrato dall’occupazione maschile. La componente femminile rappresenta un terzo (34,0%) dell’occupazione dipendente dell’artigianato. Interessante notare come questi dati possano riflettere, con una quasi completa sovrapposizione, quelli del regime orario che registra un forte incremento dell’occupazione part-time (+2,7%), mentre gli occupati artigiani full-time registrano solo una leggera crescita (+0,5%) rispetto al II semestre 2017. Sale quindi l’incidenza dei lavoratori part-time che arrivano a rappresentare il 19,7% dell’occupazione dipendente artigiana (era il 18,5% un anno fa).
Sempre in tema di lavoratori, continua per il terzo semestre consecutivo, e si intensifica, la crescita dell’occupazione straniera che nel II semestre 2018 segna un +2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,7% il dato nazionale). Gli occupati di nazionalità straniera rappresentano il 13,3% dell’occupazione dipendente delle imprese artigiane.
Dopo quattro semestri consecutivi in cui si osservava una crescita dell’occupazione degli under 30, grazie anche al forte incremento dei contratti di apprendistato, nel II semestre 2018 gli occupati under 30 risultano sostanzialmente stabili (-0,1%). Aumentano consistentemente, come sempre negli ultimi anni, gli occupati over 50 che segnano un +8,2% rispetto al II semestre 2017, mentre in calo risultano gli occupati tra i 30 e i 50 anni che segnano un -1,6%. I dipendenti artigiani tra i 30 e i 50 anni rimangono la classe più numerosa, rappresentando il 53,2% dell’occupazione dipendente artigiana, seguono gli over 50 (23,5%) e gli under 30 (23,3%).
“Due dati, quello sull’apprendistato e sui lavoratori over 50, che sono il diretto riflesso di alcune scelte della politica. Sull’apprendistato, ad esempio, Confartigianato si è spesa molto ritenendolo uno strumento utile per l’introduzione dei giovani nel mondo dell’artigianato. Così come il consistente aumento degli over 50 è dovuto al progressivo invecchiamento degli occupati da una parte, che va ad aumento gli ingressi nella classe, e ai cambiamenti della normativa pensionistica dall’altro, che riduce le uscite per pensionamento”, commenta al proposito Sandro Venzo, componente della Giunta di Confartigianato Vicenza con delega al Lavoro e alla Formazione.
In merito alla tipologia di lavoro il numero di impiegati salgono del 6,1% rispetto a un anno prima (era +3,9% la variazione nel I semestre 2018), in calo invece gli operai con una variazione pari a -1,1%, dopo il leggero aumento registrato nel I semestre 2018 (+0,2%), e rallenta anche la crescita degli apprendisti (+2,4% a fronte del +7,1% registrato nella prima metà del 2018).