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SULL’INASPRIMENTO DEGLI STUDI DI SETTORE L’ASSOARTIGIANI DI VICENZA PASSA AL CONTRATTACCO

06/06/2007SULl'INASPRIMENTO DEGLI STUDI DI SETTORE L'ASSOARTIGIANI DI VICENZA PASSA AL CONTRATTACCOSul tema degli studi di settore «aggiornati», che in questo periodo di dichiarazione dei redditi le piccole aziende contestano sia nella forma che nella sostanza, l'Associazione Artigiani di Vicenza ha deciso di non limitarsi alla protesta, come sempre condivisa con la Confartigianato regionale e nazionale, ma di passare al contrattacco con azioni precise.«Già le imposte sulle imprese – spiega il presidente provinciale Assoartigiani, Giuseppe Sbalchiero – sono al limite della sopportabilità e la cosiddetta "ripresina", se c'è, certamente non sorride a tutte le attività. Anzi, ci sono interi comparti che continuano a soffrire e in molti casi le cose stanno peggiorando. In tale contesto, l'arrivo dei nuovi studi di settore è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, dato che gli aumenti del reddito presunto raggiungono percentuali tanto elevate quanto ingiustificate, fuori dalla realtà, frutto di configurazioni virtuali».I nuovi "indicatori di normalità economica", ricorda l'Assoartigiani vicentina, sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo, e dalla loro applicazione (verificata con la procedura Gerico ai primi di maggio) il mondo della piccola impresa si è accorto che essi non sono certo né equi né selettivi, non tengono conto dei "cluster" e, in poche parole, «disattendono apertamente e unilateralmente il protocollo d'intesa firmato nei mesi scorsi dalle categorie economiche con il Ministero dell'Economia e delle Finanze».«A fronte a questa situazione – prosegue Sbalchiero – che penalizza pesantemente molte aziende al punto tale da compromettere la loro stessa sopravvivenza, abbiamo deciso di prendere posizione in varie forme. La prima: dato che riteniamo i nuovi indicatori di normalità economica non applicabili in quanto iniqui, vessatori e non concordati, se questi non dovessero essere sospesi il nostro comparto  potrebbe arrivare anche a una loro "non applicazione" di massa, con esiti facilmente immaginabili per il contenzioso che ne seguirebbe. In seconda istanza, è assurda e inaccettabile l'applicazione addirittura retroattiva di questi studi di settore: per questo percorreremo tutte le strade consentite per arrivare a un sacrosanto pronunciamento di non applicabilità a posteriori. Terzo: ci riserviamo di presentare e di assistere dei "ricorsi pilota" per i casi aziendali più eclatanti presso le Commissioni Tributarie, al fine di ottenere soddisfazione. Disposti ad arrivare, se necessario, anche in Corte di Cassazione».