AUTOBRENNERO: PARTE LA PROTESTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI CONTRO IL DIVIETO DI SORPASSO PER 480 KM VENERDI’ 22 GIUGNO PRIME INIZIATIVE
21/06/2007AUTOBRENNERO: PARTE LA PROTESTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI CONTRO IL DIVIETO DI SORPASSO PER 480 KM VENERDI' 22 GIUGNO PRIME INIZIATIVE Le organizzazioni dell'autotrasporto dicono «no» al divieto di sorpasso per 480 km consecutivi sull'Autobrennero e preannunciano iniziative di protesta già a partire da questo venerdì 22 giugno. La strategia unitaria è stata adottata esaminando le conseguenze dell'ordinanza siglata dai vertici della A22 che impone il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti da Campogalliano (Mo) fino al confine austro-tedesco (Rosenhein). Maria Teresa Faresin, presidente della categoria Trasporti dell'Associazione Artigiani di Vicenza, in linea con i rappresentanti delle altre organizzazioni ha definito «irragionevole e insensata l'istituzione di un divieto che non raggiunge certamente gli obiettivi di maggior sicurezza stradale. Proprio mercoledì scorso c'è stato il primo maxi tamponamento fra Tir provocato da un divieto assurdo come quello imposto. Quattro Tir coinvolti, e un camionista di 40 anni ha perso la vita. Purtroppo era inevitabile che succedesse. E stando così le cose succederà ancora. Il divieto di sorpasso non aumenta la sicurezza». «Abbiamo quindi deciso – continua la Faresin – di intraprendere una serie di iniziative di protesta con la convinzione di poter prospettare alternative più efficaci e meno penalizzanti per le velocità commerciali e per la stessa sicurezza stradale». Per rispondere all'atto unilaterale della presidenza dell'A22, le organizzazioni dell'autotrasporto a partire da questo venerdì hanno programmato lungo tutta l'arteria, con modalità differenti, varie iniziative di protesta condivise anche dagli autotrasportatori artigiani vicentini riuniti in assemblea provinciale lo scorso sabato a Thiene. «Contemporaneamente, conclude la presidente Faresin, a livello nazionale si sono avviate una serie di richieste di intervento e di incontro, fra le quali: ai ministri Bianchi e Di Pietro per convocare il tavolo di confronto con l'Anas, Aiscat e i dirigenti dell'A22; al ministro degli Interni per convocare la consulta della sicurezza stradale e quindi valutare i dati statistici dell'incidentalità sulle tratte interessate dal divieto: a oggi la A22 non ha fornito dati attendibili; al mondo produttivo e commerciale per le inevitabili conseguenze economiche derivanti dall'applicazione del divieto; agli enti proprietari dell'A22 per sensibilizzarli sulle scelte penalizzanti applicate dalla società concessionaria di cui sono proprietari».«Nel caso in cui – conclude Maria Teresa Faresin – sin dai prossimi giorni non giungessero segnali di attenzione dal parte dei soggetti coinvolti e responsabili, le organizzazioni dell'autotrasporto invieranno formale disdetta dell'accordo del giugno 2003 (siglato fra Ministero dei Trasporti, Anas, Aiscat e Associazioni di categoria) ed estenderanno l'iniziativa di protesta su tutta la rete autostradale italiana».