SUL FERMO DEGLI AUTOTRASPORTATORI LA PRESIDENTE ASSOARTIGIANI FARESIN RICORDA CHE I “PADRONCINI” RAPPRESENTANO BEN IL 98% DELLA CATEGORIA
07/12/2007SUL FERMO DEGLI AUTOTRASPORTATORI LA PRESIDENTE ASSOARTIGIANI FARESIN RICORDA CHE I "PADRONCINI" RAPPRESENTANO BEN IL 98% DELLA CATEGORIA«E' vero che saranno solo i "padroncini" a fermarsi dal 10 al 14 prossimi, ma è altrettanto vero che essi rappresentano più dell'80% del totale delle imprese di trasporto italiano che, sommato alla quota delle medie imprese facenti capo alla Fai, porta la percentuale a oltre il 98%». Questa la risposta della presidente degli Autotrasportatori dell'Assoartigiani vicentina, Maria Teresa Faresin, al collega presidente degli autotrasportatori industriali Manuel Scortegagna.I dati cui fa riferimento la dirigente artigiana sono stati divulgati dal Centro Studi e Ricerca della stessa Anita/Industriali tra ottobre e novembre scorsi. «Dalla stessa fonte – sottolinea Faresin – emerge che le microimprese da 1 a 9 addetti rappresentano il 95,2% del totale, e che le piccole aziende da 11 a 20 addetti un ulteriore 3,1%. Pertanto, credo che chi ha deciso di confermare il fermo dei trasporti rappresenti effettivamente il mondo dell'autotrasporto».Secondo la presidente Assoartigiani, «tagliare più di 200 milioni di euro in Finanziaria destinati al settore, non attuare la riforma dell'autotrasporto, e in particolare non avviare il sistema dei costi minimi dei servizi, non rinnovare lo sconto dei premi Inail per dipendenti e padroncini, tagliare i fondi per lo sconto del pedaggio autostradale, non rispettare l'impegno di sterilizzare l'Iva del prezzo del gasolio, non mi sembra significhi accogliere una parte delle richieste avanzate dalle associazioni di categoria al Governo, come sostengono alcuni. Concordiamo sul fatto che l'aumento dei costi del gasolio non debba essere imputato soltanto al Governo ma anche e soprattutto alla committenza, chiamandola ad acquisire la consapevolezza che gli autotrasportatori non possono farsi carico in toto degli aumenti nei costi di gestione e in particolare del gasolio».Sempre l'Anita, a livello nazionale, ha scritto ai ministri competenti chiedendo un loro intervento per fare in modo che le forze dell'ordine garantiscano la libera circolazione e il diritto al lavoro di coloro che non aderiscono al fermo. «Mi auguro – conclude Maria Teresa Faresin – che venga inoltre garantita la libertà di esprimere la propria opinione, come il diritto a manifestare cercando di spiegare civilmente a chi circola le motivazioni per cui c'è il fermo. Auspico altresì che la committenza non usi nella circostanza la solita e sempre più frequente arroganza».