Skip to main content







ARTIGIANI E UNIVERSITA’ ASSIEME PER L’INNOVAZIONE IN OREFICERIA

_x000D_
_x000D_
_x000D_
_x000D_
07/11/2006ARTIGIANI E UNIVERSITA’ ASSIEME PER L’INNOVAZIONE IN OREFICERIAA Villa Fabris di Thiene con il convegno "Conoscere per competere" si è concluso il progetto di ricerca denominato "ConoscenzaOro" condotto con una trentina di aziende del distretto orafo di Vicenza. Il progetto aveva preso avvio nel marzo 2005 su iniziativa del Centro Regionale di Assistenza per la Cooperazione Artigiana (CRACA), dell’Associazione Artigiani della provincia di Vicenza e del Dipartimento di Economia e Direzione Aziendale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia per analizzare, come ha ricordato il presidente degli Orafi Assoartigiani Onorio Zen, le possibilità di rilancio del comparto nel mercato globale puntando sull’innovazione. Le relazioni presentate al convegno dal prof. Luciano Olivotto hanno dimostrato che nelle piccole imprese esiste una capacità di attivare significativi processi di innovazione, e che esse stesse possono realizzare efficacemente progetti ambiziosi, solo se adeguatamente assistite e accompagnate in un percorso che in tempi relativamente brevi dia loro riposte concrete. In particolare, gli sviluppi del progetto hanno consentito di enucleare alcune tematiche di approfondimento fondamentali: le linee di trasformazione del modello di business delle imprese orafe, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie in termini di materiali e processi, le risorse e competenze in termini di design, processi commerciali e di gestione del personale necessarie per sostenere le nuove direttrici di sviluppo. Alcune attività svolte durante il progetto, relative alle nano-tecnologie, sono andate nella direzione di creare una concretizzazione operativa dei processi di aumento della conoscenza aziendale, ad esempio circa l’utilizzo dei metalli e della protezione esterna del gioiello.In secondo luogo è stata possibile la sperimentazione di una metodologia articolata di analisi/intervento centrata sull’identificazione delle traiettorie di trasformazione delle imprese del campione e sulla evidenziazione di aree di approfondimento di interesse generale, attorno alle quali avviare la costruzione di conoscenza specifica per ogni impresa, anche se con il ricorso a processi collettivi. Cruciale per questo approccio metodologico è l’impostazione di un ambiente destinato a contenere processi collaborativi (da qui il nome di "co-laboratorio") tra soggetti portatori di pratiche operative differenziate: nel caso in questione imprenditori, ricercatori universitari, soggetti di altre istituzioni di ricerca, funzionari dell’Associazione di categoria. Una metodologia replicabile in altri contesti e settori. "Il valore aggiunto di questo progetto per il sistema associativo – ha sottolineato Carla Zanovello, presidente del CRACA – è quello di aver delineato uno spazio e degli strumenti operativi che permettono di mediare le istanze provenienti dalle aziende con quelle della comunità scientifica". "E l’associazione di categoria – ha aggiunto il segretario dell’Assoartigiani Carmelo Rigobello – deve diventare un vero e proprio "ponte" verso l’offerta di conoscenza nel gioco di squadra".Durante il convegno è stato inoltre presentato un filmato estremamente efficace nel comunicare alcuni fondamentali concetti e fattori "intangibili" quali la gestione della conoscenza e del cambiamento, ed è stato presentato un rapporto finale che, oltre a contenere i risultati specifici della ricerca, si sofferma proprio sul ruolo delle associazioni nei processi di innovazione delle imprese.