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DALLA CORTE DI CASSAZIONE SVOLTA PER GLI STUDI DI SETTORE «PREMIATO» L’IMPEGNO DELL’ASSOARTIGIANI E DI CONFARTIGIANATO

07/10/2009DALLA CORTE DI CASSAZIONE SVOLTA PER GLI STUDI DI SETTORE «PREMIATO» L'IMPEGNO DELL'ASSOARTIGIANI E DI CONFARTIGIANATO L'Associazione Artigiani Confartigianato Vicenza segnala che una pagina importante sugli accertamenti relativi agli Studi di Settore è stata scritta dai magistrati della Suprema Corte di Cassazione che hanno analizzato pronunce e dottrina sulla validità probatoria degli strumenti presuntivi del reddito e dei ricavi.La Corte, con chiarezza e senza riserve, ha ribadito che l'accertamento da Studi di Settore non può basarsi sul solo risultato di "Gerico", ma deve essere confortato da ulteriori elementi che avvalorino le pretese dell'Amministrazione Finanziaria, in quanto il modello matematico-statistico su cui si basa lo Studio di Settore non riesce a configurare "l'esistenza di presunzioni gravi, precise e concordanti" come richiesto dalla normativa. Ma c'è di più: questa volta con una sentenza, la n. 18020 dell'agosto 2009, la Cassazione stabilisce che, in tema di accertamento induttivo, i valori percentuali medi del settore rappresentano non già un fatto noto storicamente verificato, ma solo «il risultato di una estrapolazione statistica di una pluralità di dati disomogenei che fissa solo una regola di esperienza e quindi inadatta a qualificare una presunzione».Sono, questi, passaggi di grande importanza, che premiano il lavoro che la Confartigianato nazionale e regionale, nonché l'Assoartigiani vicentina, hanno svolto per sostenere con forza che lo Studio di Settore da solo non poteva rappresentare uno strumento di accertamento autonomo, e che l'induttività comunque doveva essere ricondotta a un ambito più definito e delimitato.