IL PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO VICENZA, AGOSTINO BONOMO, PRENDE POSIZIONE SUL SISTRI E SULL’IPOTESI DI RIPRISTINO DEL SISTEMA
Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, prende posizione sul Sistri.
«È ormai cosa nota: la manovra economica, appena approvata con decreto legge che deve essere però convertito in legge, ha abrogato il Sistri».
Questo significa che entro il 13 ottobre il Parlamento dovrà decidere se mantenere l’abrogazione o se, invece, come qualcuno sta proponendo, riattivarlo. La 13ª Commissione del Senato (Territorio, Ambiente, Beni Ambientali) ha infatti dato parere favorevole al ripristino, al quale ci opponiamo fermamente.
Confartigianato Vicenza sostiene che il Sistri deve essere abrogato, anche per la credibilità che questo sistema non ha saputo guadagnarsi nel corso di due anni. La complessità e l’inefficienza del sistema, unita ai continui problemi che le aziende hanno riscontrato, induce ad affermare che è meglio cessare questa esperienza negativa al più presto.
Come associazione abbiamo costantemente seguito l’evoluzione del Sistri e non sono mancati momenti di tensione con il Ministero dell’Ambiente, come in occasione del click day di maggio, quando è stato evidente a tutti che il sistema non funzionava. Pretendendo proroghe e modifiche del programma, abbiamo supportato le azioni di Confartigianato Imprese nazionale fornendo indicazioni operative, per rendere più semplice l’utilizzo della piattaforma. Siamo riusciti a ottenere, per le piccole aziende che hanno fino a dieci dipendenti, di fare slittare l’utilizzo del Sistri a dopo giugno 2012. Slittamento che è stato ottenuto, con date diversificate, per tutte le altre aziende».
«A settembre i gestori di rifiuti (trasportatori, recuperatori e smaltitori) avrebbero dovuto cominciare a utilizzare il Sistri, ma grazie all’abrogazione non sono più tenuti a rispettare tale termine.
Riteniamo non sostenibile che l’abrogazione del Sistri sia un regalo alle ecomafie. Si fa veramente fatica a pensare che questo sistema possa essere l’elemento centrale della lotta contro questo grave problema, ma è difficile pensare che chi fa un traffico illecito di rifiuti venga individuato per il semplice fatto di essere iscritto al Sistri.
La sensazione che abbiamo avuto fin dalla istituzione del Sistri, è che questo sia l’ennesimo appesantimento burocratico. È a tutti noi imprenditori evidente che la produzione di continui adempimenti non salvaguarda l’ambiente o rende più sicuri i posti di lavoro. I provvedimenti ci siano ma non portino a inutili perdite di tempo o importanti aggravi di costi per le imprese.
Continuiamo quindi a sostenere l’abrogazione del Sistri e in tale ottica stiamo chiedendo con forza la restituzione dei contributi versati in questi due anni».