SARTOR (CONFARTIGIANATO VENETO): NO AD IMMOTIVATI AUMENTI DELLE ALIQUOTE CONTRIBUTIVE DEGLI ARTIGIANI!
_x000D_
_x000D_
_x000D_
_x000D_
_x000D_
23/05/2006SARTOR (CONFARTIGIANATO VENETO): NO AD IMMOTIVATI AUMENTI DELLE ALIQUOTE CONTRIBUTIVE DEGLI ARTIGIANI!_x000D_
La proposta del vice presidente di Confindustria, Andrea Pininfarina, di aumentare le aliquote contributive dei lavoratori autonomi (proposta enunciata alla recente assemblea di Federmeccanica a Napoli) per rigenerare l’avanzo primario e per la fiscalità di vantaggio è sbagliata, nel merito e nel metodo. E’ nettamente negativo il giudizio della Confartigianato del Veneto, sulla "ricetta" di Pininfarina: "Diciamo che è stata una provocazione, della quale sfuggono i fondamenti – commenta il presidente della Confartigianato del Veneto, Vendemiano Sartor – Innanzitutto, c’è un principio di fondo da rispettare: per risolvere i propri problemi, non si devono scaricare sugli altri, soprattutto se appartengono anch’essi al mondo del lavoro. E quando si parla di aumentare o diminuire le tutele di una categoria, in primis bisogna parlarne con quella categoria, non lanciare il sasso per vedere l’effetto che fa. Dopodichè, entriamo nel merito. E’ bene ricordare che la previdenza degli artigiani cammina sulle proprie gambe, non contribuisce al deficit dello Stato: il deficit va ripianato eliminandone le cause, non mettendo le mani in tasca agli altri. Esiste un accordo in base al quale, se aumentano le uscite per prestazioni, aumentano anche i contributi, e questo accordo è in vigore fino al 2014. Quindi, di cosa parliamo? Ed è anche bene ricordare che le somme ricavate da eventuali aumenti dei contributi previdenziali debbono restare alla previdenza, non possono essere considerate entrate a disposizione dello Stato"."Non vorrei – prosegue Sartor – che le dichiarazioni di Pininfarina fossero ispirate da un presupposto sbagliato, cioè che loro sono la parte sana del Paese, quindi loro devono godere delle tutele, mentre i sacrifici ricadono sugli altri. Per restare al Veneto, vorrei ricordare che contribuiamo all’export regionale per circa il 22 per cento, che gli addetti al settore, tra titolari, soci e dipendenti, supera le 410mila unità (il 21%della popolazione attiva regionale), che l’incidenza dell’ artigianato sul valore aggiunto è di circa 16,7 punti. Vorrei anche ricordare che, studi di settore alla mano, circa il 90 per cento delle imprese artigiane risulta fiscalmente congruo e coerente, quindi è inaccettabile e pretestuoso indicarci come i capri espiatori. Il Vicepresidente di Confindustria Andrea Pininfarina è partito con il piede sbagliato. Non è con le divisioni all’interno del mondo delle imprese che si risolve il problema del rilancio della competitività. Noi vogliamo continuare a fare la nostra parte per la crescita del Paese. Ed indichiamo la concertazione come la via maestra per raggiungere questo risultato. Evidentemente, c’è invece chi pensa di far pagare soltanto ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese il conto del rilancio dell’economia".