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SARTOR: TRA APRILE E GIUGNO 1.185 IMPRESE ARTIGIANE IN PIÙ NELLA NOSTRA REGIONE (+0,82%)

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27/07/2006SARTOR: TRA APRILE E GIUGNO 1.185 IMPRESE ARTIGIANE IN PIÙ NELLA NOSTRA REGIONE (+0,82%)_x000D_
Cresce, nonostante tutto continua a crescere il "popolo artigiano". In Veneto in particolare: 1.185 aziende in più nel secondo trimestre dell’anno, che portano il comparto a sfiorare la soglia delle 146mila.· Veramente ottima la crescita in termini percentuali di Rovigo, che con un +2,53% fa registrate il valore più altro d’Italia. · Interessanti le performances registrate nelle province di Venezia (423 aziende in più, +1,94%), Padova (422 aziende in più, +1,49%), Verona (356 aziende in più, +1,26%) e Treviso (315 aziende in più, +1,21%) tutte tra le prime dieci nella speciale graduatoria nazionale per saldo di imprese. · Preoccupazione invece per il saldo negativo di Vicenza: -594 aziende, pari a -2,2%, risultato che ha influenzato non poco il dato complessivo veneto.E’ un risultato positivo che conferma il dinamismo e la voglia di fare impresa del Veneto -commenta Vendemiano Sartor presidente della Confartigianato del Veneto- Chi sottovaluta o vuole penalizzare il lavoro autonomo e la piccola impresa, chi non vuole capire la lezione della realtà della nostra economia, ha di che riflettere. Dai dati viene un no al pregiudizio che sembra esserci contro il lavoratore autonomo, visto troppo spesso con sospetto e considerato un evasore a priori anche quando, ed è questa la realtà di oggi, sono a regime strumenti fiscali che assicurano nella gran parte dei casi all’erario entrate congrue e coerenti". "Lo dimostrano, -sottolinea Sartor- i dati della recente dichiarazione per i redditi 2005: circa il 90 per cento delle imprese artigiane è risultato con lo studio di settore, fiscalmente congruo, coerente o adeguato e pertanto difficilmente interessato da una verifica fiscale (per altro sempre possibile). Chi fa il furbo deve pagare . Anche perché, siamo noi artigiani i primi a subire la concorrenza di tutti quegli operatori disonesti che si mascherano dietro ad una partita IVA per operare slealmente nel mercato. Tutto il nostro appoggio quindi ad una azione seria di verifica fiscale che non sia però persecutoria".Tornando ai numeri.Importante il contributo della nostra regione alla crescita del sistema artigiano italiano; le 1.185 aziende in più rappresentano infatti il 10,7% del saldo di 11.085 con cui è cresciuto il comparto nell’intero Paese, risultato in linea con il peso che il Veneto ha come numero di aziende. In base ai dati Infocamere, il saldo positivo colloca il Veneto al quarto posto nella nascita di nuove aziende artigiane, in termini assoluti: meglio hanno fatto soltanto la Lombardia, con 2.701 nuove aziende, il Piemonte (+1.565 aziende) e la Toscana (+1.546 ditte). In Veneto il saldo è il risultato della differenza tra 3.965 iscrizioni e 2.780 cessazioni. Alla fine di giugno, pertanto, il Veneto si conferma non solo realtà trainante dell’artigianato, ma soprattutto con oltre 146 mila ditte supera ogni precedente risultato, in termini numerici. "I segnali di vivacità per la seconda parte dell’anno, che ci arrivano dal nostro osservatorio congiunturale, -prosegue Sartor- traggono conforto da questa "ri-confermata" voglia di fare impresa". "Adesso spetta a chi governa, e in generale alle forze politiche, saper interpretare questa realtà, avere l’onestà intellettuale di varare provvedimenti che aiutino la crescita. Penso, certamente, al famoso "cuneo fiscale", del quale peraltro attendiamo l’applicazione; penso ad una forte riduzione degli adempimenti burocratici (ma i provvedimenti di Visco vanno in direzione opposta); penso ad un deciso impegno contro l’economia sommersa ed il lavoro nero, anche quello dei dipendenti".Dati Unioncamere sulle imprese artigiane