DELLA VALLE CONFARTIGIANATO AUTOBUS OPERATOR : “PERCHÉ RESTIAMO GLI UNICI A DOVER PAGARE LA TASSA DI SOGGIORNO?”
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15/11/2006DELLA VALLE CONFARTIGIANATO AUTOBUS OPERATOR : "PERCHÉ RESTIAMO GLI UNICI A DOVER PAGARE LA TASSA DI SOGGIORNO?"_x000D_
"La tassa di soggiorno o la pagano tutti o non la paga nessuno!" Così sbotta Willy Della Valle, vicentino, presidente nazionale e regionale degli autobus operator della Confartigianato (3mila soci in tutta Italia) alla notizia che dopo una infinità di polemiche, dopo lo sdegno di operatori turistici, rappresentanti delle categorie economiche interessate e molti politici, in primis il vicegovernatore del Veneto Luca Zaia, scompare dalla Finanziaria l’opportunità di introdurre la tassa di soggiorno. "Il ticket ZTL per i bus turistici va eliminato perché a questo punto rimaniamo gli unici a pagare e non capiamo -prosegue Della Valle- per quale motivo 50 centesimi di euro sul conto di una pizza oppure un euro sul conto dell’albergo siano una tassa ingiustificata mentre, 180 euro per il passaggio di un autobus turistico (ben 3,6 euro per ogni passeggero nel caso sia a pieno carico!) sia invece un obolo sopportabile. E non si venga a dire che si tratta di un provvedimento anti-inquinamento dato che l’inclusione di porto ed aeroporto nella zona ZTL costringe chi sta lasciando Venezia senza nemmeno averla visitata, ad uscire dalla tangenziale per pagare il ticket, per poi rientravi e giungere a destinazione". "Siamo stanchi -prosegue Della Valle- che i milioni di turisti che ogni anno ci scelgono per approdare a Venezia (come in molte altre città d’arte d’Italia) siano gli unici "agnelli sacrificali" da tosare sull’altare della quadratura dei bilanci comunali o della pulizia delle città come avviene per Venezia. E non si tratta di pochi euro -sottolinea Della Valle-. 20milioni in soli due anni e mezzo (dal 2004 ad oggi -fonte Vesta-) con una media annuale di oltre 70mila pass distribuiti." Venezia è in una situazione molto particolare. Lo smaltimento dei rifiuti prodotti da ogni pendolare è stato valutato dalla stessa Vesta in 1 euro a visitatore che, moltiplicato per quasi 20 milioni di accessi che la città lagunare sopporta ogni anno, rende impossibile il mantenimento del servizio a livelli adeguati con i contributi dei soli residenti. "Dato però che ogni autobus porta al massimo 50 persone -commenta Della Valle- in base ai conti della stessa Municipalizzata, il nostro contributo alla pulizia dovrebbe fermarsi a 50 euro e non essere di 180 come è oggi il ticket ZTL. Per chi paghiamo i 130 euro di differenza? Per coloro che si sono opposti alla tassa di soggiorno? Allora chiediamo a Ca’ Farsetti almeno di pagare il giusto. Va trovata una soluzione diversa, una soluzione che non impegni una sola categoria o una minoranza". "Sia chiaro che riteniamo qualsiasi tipo di biglietto di ingresso in città solo un pedaggio medioevale, forse anche anticostituzionale -conclude Della Valle- ma è altrettanto certo che non possiamo continuare a pagare per tutti. L’anno scorso, a metà novembre, abbiamo organizzato un’iniziativa di protesta per sottolineare da un lato l’assurdità della tassa e dall’altro il calo costante di arrivi da parte dei tour operator europei (in particolare tedeschi, belgi, svizzeri, scandinavi, norvegesi e inglesi). Nessuna risposta dal Comune! Oggi, data la situazione, è quanto mai necessario un provvedimento che riporti equità di trattamento per tutti coloro che entrano a Venezia indipendentemente dal mezzo (autobus, treno, aereo, macchia, a piedi o nave)."