DANIELE PARISOTTO NEO PRESIDENTE IMPIANTISTI DELLA CONFARTIGIANATO VENETO: “BASTA CON LE LIBERALIZZAZIONI A SENSO UNICO”
08/03/2007DANIELE PARISOTTO NEO PRESIDENTE IMPIANTISTI DELLA CONFARTIGIANATO VENETO: "BASTA CON LE LIBERALIZZAZIONI A SENSO UNICO""Basta armonizzazioni europee filo-multinazionali incomprensibili e sempre più distanti dalle esigenze delle imprese e dei cittadini; basta processi di liberalizzazione a senso unico che non migliorano certamente la vita degli Italiani ma che di certo penalizzano una parte di loro che lavora e produce". Questo lo sfogo amaro di Daniele Parisotto, neo presidente degli impiantisti aderenti alla Confartigianato del Veneto, che denuncia la situazione paradossale creatasi con la decisione del Governo di abrogare l'art. 1, comma 34, della legge 239 del 2004 (il cosiddetto Decreto Marzano approvato all'unanimità con voto bipartisan del Parlamento durante la scorsa legislatura) che impediva alle aziende distributrici di gas e di energia elettrica di svolgere le attività post contatore, vale a dire i servizi di installazione e manutenzione degli impianti domestici."Quello che addolora -prosegue Parisotto- è che il nostro Governo di fronte all'avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, abbia abrogato la norma senza nemmeno tentare di difendere il proprio recente operato". "Con questo rapido e inconsuetamente solerte ‘colpo di spugna' – spiega Parisotto – il Governo consente, di fatto, ai colossi della distribuzione di energia di ‘invadere' senza alcun freno il mercato dell'installazione e manutenzione di impianti domestici che vale in Veneto 559 milioni di euro (circa 5,2 miliardi in tutta Italia) e riguarda oltre 2milioni di abitazioni (22 milioni in Italia). Con buona pace delle possibilità di risparmio per i consumatori e delle prospettive di lavoro di oltre 13mila imprese artigiane del settore installazione di impianti elettrici e termoidraulici (121.000 in Italia) che occupano 33.200 addetti (309.000 in tutta la penisola) e che da sempre combattono nel mare aperto della concorrenza e contro l'oligopolio delle poche, grandi aziende di distribuzione di energia"."Chiediamo -sostiene Parisotto- che la norma del decreto Marzano venga ripristinata e ci batteremo in ogni sede affinché ciò avvenga. Innanzi tutto per un problema di sicurezza: la prevista abrogazione della legge 46/90 porterà infatti confusione nel settore oltre che una forte insicurezza per gli utenti che non vedranno più garantiti i loro impianti dal fatto che le imprese esecutrici siano adeguatamente abilitate, e poi per un problema di libera concorrenza: ai distributori di energia, che di fatto continuano a godere di una situazione di monopolio, non deve essere permesso anche di esercitare una posizione dominante nel mercato dei servizi di manutenzione degli impianti"."Non tolleriamo -aggiunge il Presidente- che le liberalizzazioni procedano a senso unico. Il Governo è rapido a colpire i ‘pericolosi nemici della concorrenza' come estetiste, facchini, acconciatori, imprese di pulizia, ed ora anche gli installatori di impianti. Ma appare quanto mai indulgente ed esitante sul fronte dei veri grandi monopoli, a cominciare proprio dal mercato dell'energia, ad esempio per quanto riguarda la mancata separazione tra gestione e proprietà della rete del gas. Ora, però, la misura è colma, soprattutto dopo che proprio il Governo ha di fatto depotenziato anche la liberalizzazione del mercato dei servizi pubblici locali. Ricordo infine, che le condizioni di scarsa concorrenza, o in alcuni casi addirittura di monopolio, in cui operano banche, assicurazioni, poste, utilities, trasporti aerei e autostrade nel nostro Paese, si traducono in continui aumenti delle tariffe e dei prezzi e finiscono per sottrarre al sistema economico italiano (imprese e famiglie) una somma pari a 7.873,6 milioni di € all'anno".