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SISTRI: OK ALLA SOSPENSIONE, MA IL SISTEMA È DA RIVEDERE COMPLETAMENTE

Soddisfazione da parte di Confartigianato Vicenza per il risultato raggiunto con la sospensione del Sistri, ma anche qualche perplessità.
Dopo innumerevoli proroghe, con il decreto sviluppo si è passati ora alla fase della sospensione per l’effettuazione di verifiche sul funzionamento del sistema.
Non si riesce inoltre a comprendere per quale motivo bisogna pagare al Sistri un contributo annuale (al momento risultano già versati al Sistri oltre 70 milioni di euro) senza avere in cambio alcun servizio.

Anzi, quello che le aziende hanno ricevuto sono stati solo problemi, preoccupazioni, costi e ore perse inutilmente. Un sistema così farraginoso e complicato non è certo quello che serve alle aziende e al Paese per risolvere la questione del traffico illegale di rifiuti. La tracciabilità non passa attraverso l’appesantimento di oneri e procedure informatiche che continuano a cambiare; l’idea di avviare un sistema informatizzato è buona, ma non si ci si deve basare sull’utilizzo di dispositivi Usb, black box e altri congegni malfunzionanti che portano solo costi aggiuntivi. Sui costi in particolare bisognerà essere chiari: non è possibile che le aziende sostengano che il Sistri fa aumentare i costi e al ministero dell’ambiente si sostenga invece una tesi completamente diversa.
Solo chi i costi li subisce può affermare se sono aumentati o diminuiti rispetto alla impostazione precedente. 400.000 aziende affermano che il Sistri fa aumentare i costi diretti e indiretti, mentre alcuni funzionari ministeriali sostengono il contrario…
La speranza è che questa sospensione permetta di chiarire i molti dubbi sollevati da più parti, sia sull’intero sistema di tracciabilità, sia per come è stato realizzato (ma mai attivato), sia anche per gli aspetti dell’affidamento dell’appalto per la sua realizzazione, che com’è ormai noto risulta essere stato coperto dal segreto di Stato.
L’attuale linea governativa riconosce le istanze sostenute da Confartigianato. Ma ora si pretende un dialogo più costruttivo e attento alle esigenze delle piccole imprese.