STRISCIA BIANCOROSSA: TRE TAPPE DIFFICILI, MA BISOGNA PROVARCI
Il trittico che si apre questo sabato 9 con il derby in casa del Verona, e che poi sarà seguito dalla trasferta a Brescia il 16 e dal ritorno al Menti il 23 con ospite il Sassuolo capolista, sulla carta rappresenta una scalata ad altissimo coefficiente di difficoltà per un Vicenza inchiodato al terz’ultimo posto della classifica e che guarda chi gli sta sopra dalla distanza di ben sei punti.
Eppure, si sa, in serie B mai dire mai. E forse, in questo momento, incontrare degli avversari decisamente forti è la medicina migliore per i biancorossi di mister Dal Canto, nel senso che non c’è nulla da perdere e che, in questo momento, bisogna serrare al più presto i ranghi tra vecchi e nuovi compagni di squadra, scendendo in campo senza troppe speculazioni o paure.
La sconfitta in casa con la Juve Stabia (1-2) alcune cose le ha dette. E cioè che gli innesti del mercato di gennaio a centrocampo e in attacco potranno dare una mano, ma che la difesa – portiere a parte – è rimasta quella, con i suoi congeniti difetti. Ha detto che la volontà non è mancata ma la precisione sì, e ha pure detto che lo scotto da pagare per evidenti errori arbitrali (la frettolosa espulsione per doppio fallo di Brighenti e la non espulsione di Zito) resta molto alto. Il che, fra l’altro, testimonia di una stagione in cui la buona sorte proprio non c’è. Eppure, a fronte di tutto questo, bisogna non darsi per vinti e credere che la salvezza sia ancora un obiettivo possibile: in diciotto partite sono ancora tante le occasioni da cogliere, e chissà che prima o poi arrivi la svolta, soprattutto considerando che la rosa non è così scarsa come possono far credere i 19 punti raggranellati finora. Perciò, i tre match che ora attendono il Vicenza potrebbero rivelarsi decisivi: andasse male questa sequenza, rimarrebbero ben poche speranze. Ma se arrivasse qualche risultato in grado di risollevare il morale, il cammino rimanente potrebbe avere un volto ben diverso.