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NICHELE PRESIDENTE REGIONALE MECCANICA CONFARTIGIANATO DEL VENETO: MIGLIAIA LE IMPRESE ARTIGIANE DELLA MECCANICA SULL’ORLO DELLA CHIUSURA

18/02/2009NICHELE PRESIDENTE REGIONALE MECCANICA CONFARTIGIANATO DEL VENETO: MIGLIAIA LE IMPRESE ARTIGIANE DELLA MECCANICA SULL'ORLO DELLA CHIUSURAIl crollo della produzione metalmeccanica industriale nel 4 trim. del 2008, denunciata oggi alla stampa da Federmeccanica, porta in dote pesantissime ripercussioni anche in Veneto dove sono attive oltre 17mila imprese artigiane (il 60% delle 29mila totali registrate nelle Camera di Commercio). "Il 90% delle nostre aziende -dichiara Narciso Nichele Presidente regionale del comparto meccanica di Confartigianato del Veneto- operano in regime di subfornitura, pertanto gli effetti del calo di produzione nell'industria, certificati oggi dalla periodica rilevazione di Federmeccanica, stanno arrivando sulle nostre scrivanie in questi primi mesi dell'anno. E le indicazioni che arrivano dagli imprenditori sono disastrose". Il 2008 per numero di imprese artigiane si è chiuso nella nostra regione in sostanziale pareggio tra cessazioni e nuove aperture. -0,7 per cento il calo registrato dovuto ad un saldo negativo di sole 120 aziende su un totale di 17.107. Dimostrazione che anche nel corso degli ultimi mesi dell'anno le nostre imprese, pur sentendo le avvisaglie della crisi, hanno continuato a lavorare con gli ultimi ordini in portafoglio.   "Un dato che però che non deve ingannare. Infatti -prosegue Nichele- gennaio è stato amaro per il comparto artigiano. Dalla indagine congiunturale realizzata da Confartigianato Veneto che coinvolge semestralmente oltre mille titolari di imprese manifatturiere emerge che i comparti della meccanica e delle macchine prevedono, per il primo semestre del 2009, performance negative per produzione, fatturato e ordini. Molto bassa anche la propensione ad investire. Dinamiche poco brillanti che si estendono anche al comparto dell'elettrica ed elettronica con una netta prevalenza di andamenti negativi per produzione, fatturato e ordini e con un sensibile calo degli investimenti"."Si tratta -conclude Nichele- di saldi di opinione (il valore che si ottiene dalla differenza tra la proporzione di andamenti positivi e di andamenti negativi rispetto al totale delle risposte fornite) di cui colpisce il balzo del valore negativo rispetto alle rilevazioni precedenti. Se al calo di ordini poi, sommiamo la piaga degli insoluti, prevedo con facilità la chiusura entro marzo di migliaia di imprese artigiane in particolare di subfornitura. Ammortizzatori sociali estensibili anche a noi imprenditori, accesso al credito e salvaguardia dei crediti sono tra i provvedimenti che il Governo deve varare da subito smettendola di concentrare le poche risorse solo sui soliti malati cronici".