CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO E CONFINDUSTRIA DELL’ALTO VICENTINO CONTRO L’IMPASSE POLITICO-ISTITUZIONALE
È una manifestazione di disagio forte quella emersa dalla conferenza stampa congiunta delle rappresentanze territoriali di Thiene, Schio e Valdagno di Confartigianato, Confcommercio e Confindustria svoltasi mercoledì 24 aprile nel Comune di Thiene.
Nell’occasione il mondo imprenditoriale dell’Alto Vicentino ha voluto riunirsi contro l’impasse politico-istituzionale e per testimoniare il bisogno estremo di mettere in atto azioni comuni per contrastare la recessione che sta inghiottendo le imprese.
«Da troppo tempo le istituzioni fanno altro anziché guardare al bene delle imprese e dei suoi lavoratori – ha dichiarato la presidente del Raggruppamento di Schio, Laura Dalla Vecchia, anche a nome dei presidenti di Thiene e Valdagno –. La politica nazionale sembra aver abbandonato l’economia reale a sé stessa per concentrarsi sui propri giochi di piccolo cabottaggio e di nessuna prospettiva per il futuro del paese e delle imprese. Per questo al mondo della politica tutto, sia quello locale che quello centrale, rivolgiamo un ultimo appello pressante: portate i problemi concreti delle imprese sui tavoli dove si devono prendere le decisioni. Non c’è più tempo da perdere, fare qualcosa oggi è vitale per la sopravvivenza del tessuto economico, non solo del Nordest ma di tutto il Paese».
«Concretezza. È quanto chiediamo noi imprenditori, gente concreta per natura. Quella concretezza che la classe politica ha nuovamente dimostrato di non avere quand’è stato il momento del fare dopo le elezioni producendo effetti pessimi per l’economia e l’immagine dell’Italia a livello internazionale – ha dichiarato Andrea Piovan, presidente del mandamento di Thiene di Confartigianato Vicenza -. Ogni giorno operiamo in un paese dove burocrazia soffocante e pressione fiscale insopportabile non ci permettono più di investire. IMU e TARES (sebbene prorogata) a livello locale rendono disomogenea la competitività delle aziende di comuni diversi. Il credit crunch da un lato e le difficoltà sui tempi di pagamenti dall’altro fanno chiudere le imprese per crediti e non per debiti. Ricercando nuovi mercati per i nostri prodotti, assistiamo increduli all’assenza totale della tutela dei nostri prodotti Made in Italy. Concretezza nel trovare soluzioni a queste e ad altre priorità deve essere per chi ci governa la priorità assoluta, per poter continuare a creare lavoro, occupazione e sviluppo».
«Le manovre economiche hanno penalizzato il mondo del commercio attraverso liberalizzazioni selvagge che non hanno portato alcun beneficio in termini di fatturato, di nuove assunzioni e di maggiori margini – dicono i presidenti dei Mandamenti di Schio e di Thiene di Confcommercio, Guido Xoccato e Emanuele Cattelan -. È sotto gli occhi di tutti il “deserto” che si è creato nei nostri centri storici e le difficoltà di tutte le famiglie. Stiamo attraversando un difficile momento di sfiducia ma ancora non vogliamo scoraggiarci, consci della forza di reazione del nostro territorio. Condividiamo le recenti parole del Presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, a commento dei dati dell’Osservatorio Censis-Confcommercio su consumi e clima di fiducia di famiglie e imprese: in Italia aumenta il livello di disoccupazione e l’area dell’assoluta povertà. Tutto questo ci fa ribadire con forza l’assoluta necessità e urgenza di un governo che affronti le emergenze del Paese: bisogna cestinare l’ipotesi dell’aumento dell’IVA previsto per luglio e serve un’immediata e progressiva riduzione delle tasse su imprese e famiglie».