DOPPIA VITTORIA PER IL MANIFATTURIERO SANO DEL NOSTRO PAESE: SALVA LA TUTELA DEL MADE IN ITALY
28/09/2009DOPPIA VITTORIA PER IL MANIFATTURIERO SANO DEL NOSTRO PAESE: SALVA LA TUTELA DEL MADE IN ITALY"Si apre una stagione di valorizzazione del nostro patrimonio manifatturiero, dell'arte di saper fare prodotti d'eccellenza".Il Presidente di Confartigianato del Veneto Claudio Miotto commenta positivamente il provvedimento sul made in Italy finalmente approdato in Gazzetta Ufficiale. "Non soltanto – spiega – è stato sventato il tentativo di ridurne la tutela, ma si sono poste le basi per valorizzare la qualità del ‘ben fatto' in Italia. Il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni, confermando il principio dell'art. 17 della legge 99/2009 che difende chi investe, produce e dà lavoro in Italia e obbliga il produttore a dichiarare l'origine dei prodotti quando questi siano fatti interamente all'estero e possano essere confusi con prodotti italiani. Si tratta di un principio da tempo consolidato in Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e l'India".Miotto, nell'apprezzare l'impegno di tutto il Governo, sottolinea, in particolare, "la fermezza dei Ministri veneti Maurizio Sacconi e Luca Zaia, che si sono resi disponibili ad ascoltare le ragioni dell'artigianato (e non solo) e che hanno sostenuto con fermezza le ragioni delle produzioni italiane dai tentativi di bloccare una norma da noi fortemente sollecitata. Uno sforzo politico notevole ma che pone le basi per distinguere finalmente la qualità del ‘saper fare' delle nostre imprese, dell'antica tradizione produttiva profondamente radicata nei territori del nostro Paese e capace di rinnovarsi per dare vita a soluzioni tecnologiche d'avanguardia"."Inoltre – aggiunge il Presidente Miotto – il dibattito avviato per la modifica dell'articolo n°17 ha portato, grazie alla sensibilità manifestata dal Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, all'ampliamento della tutela del made in Italy, gettando le basi del marchio volontario 100% made Italy. Una buona notizia soprattutto per il nostro distretto dell'occhiale (distribuito tra Belluno e Treviso) che dal semplice rispetto delle norme contenute nel codice doganale per l'apposizione del prestigioso marchio made in Italy ottiene solo una parziale tutela. In molti casi infatti semplici lavorazioni di rifinitura fatte in Italia risultano sufficienti per apporre il marchio"."Paradossalmente – spiegano i Presidenti Regionali di Confartigianato del Veneto dei mestieri più coinvolti Giuliano Secco (moda), Tiziano De Toffol (occhiali), Donato Pedron (legno) e Narciso Nichele (meccanica) – la crisi ha dato un frutto buono: l'avvio di un impegno comune per far conoscere ed apprezzare il significato del vero made in Italy, vale a dire la storia manifatturiera del nostro Paese, l'orgoglio, la passione, l'abilità, la competenza di 36.000 artigiani veneti (480.000 in Italia) che producono davvero soltanto in Italia, che danno lavoro a 150mila addetti (1.900.000 nel Paese) realizzano tutti assieme un valore aggiunto di 58 miliardi, il più alto in Europa. Dietro al vero made in Italy ci sono queste nostre imprese che costituiscono una risorsa creativa contro l'omologazione dei gusti, sono straordinario esempio del ‘su misura' e del ‘fuori serie', rappresentano la difesa della memoria, dell'identità e delle diversità del Paese"."I consumatori – aggiungono i Presidenti – hanno il diritto di poter riconoscere e scegliere il vero made in Italy che significa il pregio del 'pezzo' unico, il lusso quotidiano degli oggetti di uso comune, la perfezione ‘su misura'. Hanno il diritto di sapere che, acquistando un prodotto italiano, possiedono un pezzo di storia del nostro Paese, possiedono la qualità del saper fare che il mondo ci invidia, fatta di storia, creatività, flessibilità. Confartigianato continuerà a battersi per la trasparenza del mercato e affinché il consumatore possa riconoscere la provenienza e la qualità dei prodotti. Continueremo a batterci perché resti in Italia e venga tutelato il patrimonio manifatturiero che l'ha resa grande nel mondo".