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ALBO ARTIGIANI 2009: VENETO MAGLIA NERA NAZIONALE. CLAUDIO MIOTTO, PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO VENETO: “LA CRISI PER NOI NON E’ FINITA”.

28/10/2010ALBO ARTIGIANI 2009: VENETO MAGLIA NERA NAZIONALE.  CLAUDIO MIOTTO, PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO VENETO: "LA CRISI PER NOI NON E' FINITA". Tremilacinquecento aziende in meno. E' questo il risultato drammatico del saldo tra imprese artigiane nate e cessate in Veneto negli ultimi due anni.  "Come era ovvio aspettarsi -dichiara Claudio Miotto, Presidente della Confartigianato veneta- dopo il già brutto risultato del 2008 (-473 imprese pari a una variazione dello -0,38%) era atteso un calo importante per il 2009 ma devo ammettere che speravo in qualche cosa di meglio, in un colpo di coda dell'ultimo trimestre che in realtà non c'è stato". "Non è tanto nel valore assoluto che si concentra la nostra attenzione -prosegue Miotto-, non dimentichiamo che l'artigianato regionale conta ancora su 144mila imprese attive, ma sulle oltre 12mila cessazioni a fronte di sole 9mila iscrizioni e soprattutto sul fatto che le altre regioni italiane sembrano resistere meglio alla crisi. Nessun territorio ha avuto un calo come quello veneto sia in termini assoluti (-3.057 aziende) che in percentuale (-2,1%). Sta di fatto che la nostra regione è scalata di un posto nella classifica italiana per presenza di aziende artigiane lasciando il secondo posto all'Emilia Romagna. Fenomeni che ci preoccupano e non poco". Se scendiamo nel dettaglio dei settori, l'andamento complessivo del 2009 enfatizza dinamiche già in atto: il rallentamento brusco nel saldo delle imprese edili che quest'anno si ferma ad un -1.253 unità che da solo spiega un terzo del calo regionale; la drammatica selezione in atto in due settori diversi tra loro ma colonne portanti dell'economia regionale come il legno-mobilio che fa registrare un calo di ben 243 imprese e la metalmeccanica  che chiude l'anno con 500 ditte in meno. Anche l'autotrasporto segna un forte calo: -398 ditte. Unico segnale positivo viene dai servizi alla persona che, anche in un periodo di stagnazione dei consumi interni, attirano ancora nuovi imprenditori: + 88 aziende è il saldo tra nate e cessate che porta il comparto ad avere quasi 16mila attività operative in regione."Le aziende artigiane sono la cartina di tornasole dell'efficienza di un Paese -prosegue Miotto- lavorano, producono e si moltiplicano in modo straordinario nei momenti di benessere e di efficienza tanto velocemente quanto soffrono e chiudono nei periodi di congiuntura negativa e di intoppi burocratici. Ed è proprio in momenti di crisi come quello attuale che è necessario eliminare quanti più intoppi inutili possibile".Ad iniziare, ad esempio, dalla approvazione entro il 31 gennaio prossimo del Bilancio regionale esempio – auspica Miotto -. L'esercizio provvisorio, infatti, porterebbe allo stallo la macchina finanziaria e operativa della Regione, con grosse conseguenze negative per tutto il sistema economico. La stessa discussione in atto oggi, sul Fondo Unico Regionale, che dovrebbe destinare oltre 50 milioni di euro al tessuto economico del Veneto, in caso di non approvazione del bilancio entro la fine di gennaio 2010, sfumerebbe con gravi danni per le  imprese ed  i loro lavoratori".