STRISCIA BIANCOROSSA: POCHE IDEE MA CONFUSE
Prigioniero di se stesso: soprattutto questo sembra essere l’attuale Vicenza, costretto al pareggio in casa (1-1) anche dalla cenerentola Pro Patria.
Prigioniero dei propri limiti tecnici ma anche di una condizione psicologica che, invece di rafforzarsi con l’andare del tempo e l’affiatamento in campo come nello spogliatoio, sembra via via affievolirsi, trasmettendo una sensazione di generale e continua insicurezza, tramutandosi in partite opache, costellate di errori e contraddistinte da poca determinazione, dove si sbagliano anche le cose facili. «È un problema soprattutto di testa» fa capire mister Lopez, assumendosi le proprie responsabilità e indicando il tema su cui bisogna lavorare con urgenza, tenuto conto che questo è l’organico a disposizione e su questo bisogna fare affidamento, acquisendo una fiducia e una lucidità finora latitanti.
Domenica 27 si va a Bergamo per incontrare l’Albinoleffe, poi il 3 novembre si ritornerà al Menti per ospitare l’Alto Adige: questo per dire che continua la striscia di partite sulla carta abbordabili, con compagini non certo paragonabili alle prime della graduatoria. I biancorossi, però, hanno stentato anche con formazioni di tale livello, quasi “adeguandosi” a un andamento da bassa classifica che non fa onore al nome del Vicenza (come squadra e come società). Una cosa è certa: difficile fare peggio di quanto si è visto finora. Ragion per cui non resta che sperare in un repentino cambio di rotta, capace anche di risollevare tutto l’ambiente (tifosi compresi) da troppa negatività.