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CLAUDIO MIOTTO SULLE PREVISIONI ARTIGIANATO VENETO PER 2° SEMESTRE 2010: “SU DOMANDA E FATTURATI, GIU’ L’OCCUPAZIONE E INVESTIMENTI ANCORA AL PALO”

12/07/2010CLAUDIO MIOTTO SULLE PREVISIONI ARTIGIANATO VENETO PER 2° SEMESTRE 2010: "SU DOMANDA E FATTURATI, GIU' L'OCCUPAZIONE E INVESTIMENTI ANCORA AL PALO"Nella seconda parte dell'anno, produzione, domanda e fatturati dovrebbero crescere. Segno più anche per gli investimenti. Ma calerà ancora l'occupazione e gli investimenti resteranno al palo con solo il 17% delle imprese che hanno già programmato od intendono realizzare nuovi investimenti. Sono queste, in sintesi, le previsioni dell'indagine congiunturale sull'artigianato e la piccola impresa realizzata dalla Confartigianato del Veneto.Secondo gli imprenditori intervistati ogni sei mesi dalla Confartigianato del Veneto per realizzare l'indagine (un campione di 1000 a livello regionale), produzione e domanda dovrebbero aumentare di 0,8 punti percentuali, con un massimo di 1,3 punti nei servizi alle imprese e un minimo di 0,4 nelle costruzioni. Quanto ai fatturati, dovrebbero aumentare dello 0,9%, più nel manifatturiero e nei servizi alle imprese (più 1,1%) che nelle costruzioni (più 0,8%) e nei servizi alle persone (più 0,4%). "Non una vera ripresa -commenta Claudio Miotto, presidente regionale della Confartigianato- , dunque, ma pur sempre una ripresina sembra prefigurarsi nella seconda parte dell'anno; in questo semestre anche l'edilizia dovrebbe arrestare la propria caduta. A confermarlo sono anche le previsioni per quanto riguarda gli investimenti: la percentuale di coloro che li hanno programmati da qui a dicembre non è clamorosa (la media è del 17,1%; si va dal 14,4% del manifatturiero al 21,1% dei servizi alle persone), ma pur sempre superiore a quella di coloro che li hanno effettuati nella prima parte dell'anno: mediamente, il 14,1% del totale"."Resta invece una forte preoccupazione sul fronte occupazionale -spiega Miotto-. L'occupazione infatti, sembra destinata a calare ancora, entro la fine dell'anno: la previsione è di una flessione dello 0,6%, in sé non grave, ma che si va a sommare con il forte calo (meno 6,5%) registrato negli ultimi 18 mesi. Il calo dovrebbe riguardare "solo" il 10% delle aziende. In base a queste previsioni -conclude il Presidente- mi sento di sostenete con forza, verso la Regione Veneto, la necessità di dotarsi quanto prima di una exit strategy dalla crisi che ponga le piccole imprese al centro delle politiche di sostegno. Un piano che veda fino al 2011 la conferma degli ammortizzatori sociali regionali basato sulla capacità di ripresa delle imprese e non come anticamera della cessazione di attività; un nuovo modello di mobilità che sostenga invece le imprese che intendono ristrutturare o chiudere; un progetto giovani destinato a sostenere con strumenti adeguati le assunzioni. Insomma intervenendo a 360 gradi in una situazione complessa dove ancora si ode lo strascico di una crisi epocale ma dove dobbiamo cogliere e sostenere tutti i piccoli segnali di ripresa".17a indagine congiunturale sull'artigianato e la piccola impresa nel VenetoViene realizzata due volte l'anno dall'Ufficio Studi Confartigianato del Veneto in collaborazione con Aes, coinvolgendo un campione di circa 1.000 imprese. L'obiettivo è di monitorare lo "stato di salute" delle piccole imprese, artigiane e non, attraverso l'analisi di indicatori quali produzione, domanda, fatturato, ordini, occupazione e investimenti, sulla base dei giudizi espressi direttamente dagli imprenditori.