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LE PULISECCO DI CONFARTIGIANATO DENUNCIANO: L’OMBRA DELLA “SPECULAZIONE” SULL’IMPENNATA DEL COSTO DEL PERCLORO

29/07/2010LE PULISECCO DI CONFARTIGIANATO DENUNCIANO: L'OMBRA DELLA "SPECULAZIONE" SULL'IMPENNATA DEL COSTO DEL PERCLOROLa categoria delle pulitintolavanderie lancia un allarme: il costo del percloro etilene, solvente indispensabile per la pulitura a secco, è più che raddoppiato nel giro di poche settimane. Nei primi mesi dell'anno, a causa di una temporanea riduzione della produzione mondiale di questa sostanza, il suo prezzo è schizzato dai 0,90 centesimi di euro ai 2,10 euro al litro. Ora però, ad emergenza terminata, non si registra il calo sperato.  "La richiesta di aiuto -spiega Letizia Baccichet, Presidente nazionale e regionale delle lavasecco di Confartigianato- ci è giunta da una grossa azienda padovana di manutenzione capi: in sostanza, circa due mesi fa, il solvente sembrava diventato irreperibile, e il costo per le pulitintolavanderie è più che raddoppiato in pochissimo tempo. In un primo momento i fornitori avrebbero spiegato la difficile reperibilità del percloro con la chiusura di alcune aziende produttrici della Germania, ma la situazione sembra essere rientrata in brevissimo tempo, -prosegue la Baccichet-. I nostri associati sostengono di non aver più alcuna difficoltà nell'ottenere il solvente. Il prezzo però è rimasto lo stesso, non ha accennato a ridimensionarsi. Ciò significa che siamo di fronte a una pura e semplice speculazione, e che l'incremento nel costo non è stato determinato dall'irreperibilità. Se, da una parte, una pulitintolavanderia di piccole dimensioni può anche chiudere un occhio, nel caso di realtà più grandi e soprattutto per i centri lavaggio pelli e tappeti, inizia a diventare un problema, e i consumatori devono sapere che questo aumento sconsiderato ricadrà anche sulle loro tasche: ci saranno per forza dei rincari sul servizio da parte della categoria". Analizzando i dati relativi al contesto nazionale, si evidenzia quanto sia pesante la situazione: le pulitintolavanderie artigiane sono 13.000 (di cui 1.063 solo in Veneto), di cui 129 specializzate nella pulitura di capi in pelle, pellicce, tappeti e tendaggi, per un consumo totale annuo di 1.9milioni di Kg di percloro etilene. Il solvente, al prezzo attuale costa al "sistema delle lavasecco" quasi 4milioni di euro, ben 2,7 milioni in più di quelli spesi lo scorso anno. La spiegazione viene data, in parte, dalla testimonianza di uno dei tanti fornitori, Angelo Francescon: "Il solvente che solitamente diamo alle pulitintolavanderie per il lavaggio a secco proviene dalla Dow Chemical, ed è vero che le quantità a disposizione sono diminuite. Esiste anche un solvente di qualità inferiore che proviene dall'Est, un prodotto anonimo che non viene garantito. Direi che la verità sta nel mezzo: da una parte sono effettivamente aumentati i costi di varie sostanze chimiche, dall'altra c'è stata sicuramente una speculazione". "Nell'attesa che la situazione venga definita in modo più preciso -annuncia Lucia Rabaldi delegata provinciale di Padova-, la categoria ha deciso di intraprendere alcune iniziative di sensibilizzazione: nelle pulitintolavanderie verranno distribuiti dei volantini informativi indirizzati alla popolazione a ai clienti delle puliture in cui spieghiamo nel dettaglio la situazione".Imprese artigiane settore lavasecco in Veneto