Striscia biancorossa. Grazie e arrivederci (speriamo)
C’è una immagine che va comunque conservata dell’ultima giornata, quella che ha visto il Vicenza uscire dai playoff sconfitto ai rigori dal Savona. E cioè l’immagine di un Menti tornato a riempirsi di entusiasmo e a vestirsi di biancorosso come ai bei tempi.
Di un Menti che, pur nella cocente delusione finale d’una giornata che si era avviata nel migliore dei modi, ha comunque salutato la squadra applaudendo, non contestando. Segno che, nonostante tutto, mister Lopez è riuscito nell’impresa di risollevare l’ambiente “dalle macerie” (l’espressione è sua) dopo la retrocessione della scorsa stagione. All’appuntamento decisivo, il Vicenza s’è presentato con troppe assenze di peso (Maritato e Jadid per infortunio, Giacomelli per una squalifica di due giornate che grida ancora vendetta) e ha dovuto patire pure l’ennesima, cervellotica decisione arbitrale – l’espulsione di D’Elia – presentandosi alla lotteria dei calci dal dischetto senza i suoi tiratori migliori. Ha avuto l’occasione di chiudere il discorso al 90’ (clamorosa occasione da gol per Castiglia) e ha pagato a carissimo prezzo una delle incursioni avversarie nelle maglie troppo larghe della difesa, concedendo ai liguri il pareggio fatale. Adesso, è inutile star qui a rimpiangere quei maledetti quattro punti di penalizzazione iniziale o gli episodi che, per sfortuna o per colpa, hanno impedito ai biancorossi e ai loro tifosi di continuare a coltivare un sogno. Conta molto di più seguire il campionato estivo legato al destino societario, al mercato, per capire in che modo il Vicenza riuscirà a presentarsi sulla griglia di partenza del prossimo torneo di Lega Pro. Anche quella sarà una sfida tutt’altro che facile da giocare, c’è chi preconizza scenari tombali ma, a pensarci bene, forse l’anno passato le prospettive erano ancora peggiori.