CLAUDIO MIOTTO PRESIDENTE CONFARTIGIANATO DEL VENETO: STAGNA NEL 2010 L’ECONOMIA ARTIGIANA VENETA, MALISSIMO L’OCCUPAZIONE. PREVISIONI TENDENTI AL “BELLO” PER IL PRIMO SEMESTRE 2011
10/12/2010CLAUDIO MIOTTO PRESIDENTE CONFARTIGIANATO DEL VENETO: STAGNA NEL 2010 L'ECONOMIA ARTIGIANA VENETA, MALISSIMO L'OCCUPAZIONE. PREVISIONI TENDENTI AL "BELLO" PER IL PRIMO SEMESTRE 2011"Se mettiamo assieme il piccolo miglioramento dei cinque principali indicatori congiunturali dell'artigianato e piccola impresa del veneto registrato tra il primo ed il secondo semestre dell'anno con le previsioni di una leggerissima crescita per i primi mesi del 2011, possiamo azzardare un pizzico di ottimismo in una situazione economica che risulta di gran lunga la peggiore degli ultimi dieci anni e che soprattutto stenta a recuperare le perdite di produzione e fatturato accumulate nel biennio 08/09" E' cauto il commento di Claudio Miotto, Presidente regionale di Confartigianato di fronte ai dati della 18a rilevazione semestrale sull'artigianato del Veneto. Tre gli interventi ritenuti irrinunciabili: a fronte della straordinaria funzione svolta dalla CIG in deroga, ulteriormente migliorata sia nei contenuti che nelle procedure con il recente accordo siglato in Regione, risulta di assoluta priorità che la dotazione finanziaria per il 2011 sia garantita nei tempi e nelle quantità. Quantità che noi stimiamo non inferiori agli 80milioni di euro per il solo Veneto. E' però necessario pensare anche al futuro. Con un quadro di sviluppo regionale per le imprese e per l'occupazione che veda interventi a favore del consolidamento dell'imprenditoria, anche facilitando la sua capacità di innovazione, e soprattutto nuove normative per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro (stage) e la ricollocazione degli espulsi". Ma come stanno le imprese? L'andamento del secondo semestre 2010 evidenzia, dopo i forti ridimensionamenti in termini di produzione/domanda dell'ultimo anno e mezzo, una sostanziale stagnazione sia rispetto al 1° semestre (-0,1%) che come valore tendenziale rispetto allo stesso periodo del 2009 (+0,1%). Le previsioni per i primi mesi del 2011 invece indicano una timida ripresa dei volumi produttivi con oltre un quarto delle imprese che prevedono un trend positivo. Stessa dinamica per quanto riguarda il fatturato. Stabilizzatosi nei volumi rispetto ai primi mesi dell'anno, con una variazione che si attesta a -0,2%. Nel prossimo semestre dovrebbe registrare una generalizzata inversione di tendenza (+0,5%). A conferma del fatto che ci sia un tendenza al miglioramento viene dallo stop alla contrazione dei costi per materie prime e fornitori rilevata nelle precedenti indagini. L'inflazione attesa rsta comunque tiepida (+1,8%) con oltre il 70 per cento delle imprese che non si aspetta per il prossimo semestre particolari incrementi. Sul fronte occupazionale purtroppo le cose invece peggiorano. Gli andamenti poco positivi già registrati nella precedente rilevazione e la necessità di ridurre i costi aziendali per fronteggiare la crisi continuano a prevalere portando in molti casi ad un ridimensionamento degli organici. Nella seconda parte dell'anno si registra, infatti, una contrazione del numero di addetti impiegati (-2,4%), valore superiore rispetto a quello del primo semestre (-1,7%). Anche per la prima parte del 2011 si prevede una maggiore tendenza a licenziare piuttosto che ad assumere. La riduzione attesa è del -0,2%. Le difficoltà economiche delle aziende si ripercuotono anche sulla propensione agli investimenti. Sia nel semestre appena trascorso che nel prossimo più di otto imprese su dieci dichiarano di non avere intenzione di fare investimenti ed anche l'entità media dei valori investiti cala: (-4,4%). mentre per il prossimo semestre i progressi previsti per la produzione/domanda ed il fatturato potrebbero dare nuovo impulso agli investimenti seppure molti di questi saranno vincolati alle effettive condizioni economiche che si realizzeranno (6,3% investimenti programmati e 10,2% possibili). Dando uno sguardo alle singole categorie economiche del manifatturiero si possono evidenziare alcune differenze sostanziali tra i comparti che consentono di individuare quelli che meglio di altri stanno affrontando la crisi. In particolare risulta una staffetta tra manifatturiero e costruzioni. Il primo ha retto le sorti del 2010 (+0,8% il valore tendenziale annuo della produzione e +0,6% quello dei fatturati). La seconda sembra debba finalmente intravedere volumi di lavoro e fatturato in crescita (+0,6% il primo e +0,5% il secondo) nei primi mesi del 2011. Le aziende dell'alimentare, della chimica-plastica e della carta evidenziano le dinamiche migliori; quelle della meccanica, dell'elettronica e dei prodotti in metallo si collocano in una fascia intermedia ed anche quelle della moda e del mobile evidenziano un miglioramento ei livelli produttivi, di fatturato e ordini. Tra le aziende in maggiore sofferenza anche nel secondo semestre troviamo quelle edili (-1,0% la domanda e -0,5% i fatturati) anche se secondo le indicazioni degli operatori il 2011 potrebbe portare una fase di se pur lieve miglioramento. Infine le aziende dei servizi alle imprese ed alle persone vivono ancora una situazione di sostanziale equilibrio sia per quanto riguarda il livello della domanda che del fatturato, con perdite però significative in termini di addetti soprattutto per chi opera con le imprese. 18a indagine congiunturale sull'artigianato e la piccola impresa nel Veneto Viene realizzata due volte l'anno dall'Ufficio Studi Confartigianato del Veneto in collaborazione con Aes, coinvolgendo un campione di circa 1.000 imprese. L'obiettivo è di monitorare lo "stato di salute" delle piccole imprese, artigiane e non, attraverso l'analisi di indicatori quali produzione, domanda, fatturato, ordini, occupazione e investimenti, sulla base dei giudizi espressi direttamente dagli imprenditori. Vedi comunicato completoConto Corrente Solidarietà: Intesa Sanpaolo – intestazione "E.B.A.V. – PRO ALLUVIONATI" – COORDINATA IBAN: IT46 F063 4502 0641 0000 0000 382