Striscia biancorossa. A Lanciano senza paura
Primo, non prenderle. Quest’anno il Vicenza sembra aver fatto tesoro dell’antica regola, e anche il buon pari casalingo contro il Bologna (0-0) ha testimoniato la solidità di un assetto difensivo che ha permesso ancora una volta alla squadra di non subire reti, pur se alle prese con una compagine avversaria decisamente agguerrita e certamente ambiziosa.
Mossa ulteriormente la classifica, resta ora da proseguire sulla strada di altri e auspicabili miglioramenti, prima di tutto in attacco: in attesa di capire se si concretizzerà l’opzione di qualche rinforzo, mister Lopez deve far fruttare quello che ha a disposizione, per esempio cercando una migliore intesa tra Ragusa e Cocco (ai quali vanno comunque fatti giungere palloni giocabili), senza dimenticare la risorsa-Giacomelli che magari proprio contro il Bologna, munito ma non velocissimo dietro, con la sua velocità e la sua imprevedibilità avrebbe potuto inventare qualcosa di interessante. Certo, anche Varela dispone di ottime qualità, come s’è visto contro il Bari, ma il suo ingresso nel match coi felsinei non è stato altrettanto incisivo. Inutile dire che Lopez conosce bene l’esigenza di “pungere” di più in avanti, e si può essere fiduciosi sul fatto che i frutti del lavoro settimanale, in questo senso, si vedranno. Però, tornando al discorso iniziale, è molto importante disporre intanto di un pacchetto arretrato (Bremec, Camisa, Gentili, Garcia Tena) che dà garanzie, adeguatamente coperto anche dai centrocampisti. Una risorsa tanto più preziosa, questa, quando ci sono in vista trasferte come quella di domenica 12 a Lanciano, campo insidioso dal momento che vi giostra un bomber oggi in forma come Vastola. Una cosa è certa: inserito in fretta in una categoria che è sempre ad alto tasso di difficoltà, il Vicenza ha dimostrato coi fatti di saperci stare e di poter dire la sua contro formazioni di alta classifica: è lecito aspettarsi che migliori ancora e che, nel frattempo, continui a tenere chiusa la porta.