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L’oro di Breganze: il Torcolato

Il sole, imprigionato nei torcoli dell’uva Vespaiola, è uscito con tutta la sua forza, illuminando la volta celeste, nella giornata dedicata alla Prima della spremitura del Torcolato, accompagnando per l’intero giorno una serie di iniziative culturali che  hanno coinvolto tutto il territorio Breganzese.

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La mattinata è iniziata nelle Cantine Maculan con un incontro su “ Attività , informazione e promozione di vini  DOC a Breganze”, a cui hanno assistito circa quaranta giornalisti, provenienti da tutta la penisola. Particolarmente interessante e originale la relazione di Alessandro Scorsone, il quale si è soffermato sull’importanza del percorso culturale e filosofico dal produttore al consumatore finale.
Quest’anno, in occasione della ventesima edizione della Prima del Torcolato, Fausto Maculan ha voluto stappare delle bottiglie del 1995 e del 1965.
Nel pomeriggio tutti nella piazza centrale, gremita per l’occasione da un folto pubblico. Dopo un breve, ma incisivo discorso del governatore del Veneto, Luca Zaia, sono stati consegnati gli attestati a sette dei quattordici produttori ( Bonollo, Ca Biasi, Beato Bartolomeo, Maculan, Miotti, Villa Magna, Vitacchio). Nominato anche il nuovo priore della “Magnifica Fraglia del Torcolato”, la signora Franca Miotti.
Durante la cerimonia è stato eletto il nuovo ambasciatore del Torcolato nel mondo: quest’anno è stato il turno di Alessandro Scorsone (relatore della conferenza), sommelier e capo del cerimoniale di Palazzo Chigi.
Come tradizione, si è svolta anche l’investitura dei nuovi fragliati: Claudio Ronco, Piera Campana, Andrea Cozza, Fabio Dalla Costa e Andrea Mazzuccato.
A coronare la festa, sotto l’imponente campanile di Breganze, una straordinaria presenza di postazioni, dove si potevano ammirare e degustare i prodotti tipici del territorio.
La festa è continuata nelle varie cantine, aperte per l’occasione fino a notte fonda. Da segnalare, per la sua particolare iniziativa, la Cantina Col Dovigo, nella quale si è svolta anche un’esibizione delle giovani allieve  della “Scuola di danza di Brerganze”.
Una curiosità: come nasce il nome” Torcolato”? Questo termine deriva da” torcolo” che  era ed è un lungo spago, intorno al quale vengono attorcigliati i grappoli d’ uva Vespaiola, per poi essere appesi a delle travi, uno vicino all’altro. Il motivo, per cui è nata questa tecnica, è dovuto, soprattutto, alla necessità di trovare spazio nei granai, situati nei sottotetti della case contadine, già occupati dalle varie provviste che occorrevano per il sostentamento della famiglia nel corso dell’inverno. Infatti i solai in legno dei granai erano, come  dice la parola stessa, il deposito di granaglie varie, tuberi, mele e altro. Aggiungere anche cassette d’uva al peso complessivo delle provviste, avrebbe potuto  creare seri problemi  non solo di spazio, ma anche alla struttura portante del tavolato: ecco, quindi, l’utilizzo dello spazio in verticale, chiuso da un tetto  sempre spiovente, ideale per appendere lunghi torcoli per l’ appassimento. In questo modo si riusciva a stoccare molta uva. L’escursione termica, favorita dalle piccole finestre a pavimento, faceva sì che l’uva (Verspaiola, Tokaj e Garganega) appassisse lentamente, favorendo anche la formazione di muffe nobili.
Un buon Torcolato è composto da uva Vespaiola (80%) e da uve bianche varie (20%).
Il prossimo appuntamento è fissato per gennaio 2016.