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GUERRA ALLA FRODI NELL’OCCHIALERIA

01/09/2011GUERRA ALLA FRODI NELL'OCCHIALERIA"Ogni nuovo strumento di controllo, informazione e formazione che aiuti la quotidiana battaglia alle frodi, ai falsi e alle sofisticazioni nel mondo dell'occhialeria è il benvenuto". Questo il parere di Tiziano De Toffol, Presidente Regionale Veneto e Nazionale dei produttori di occhiali aderenti alla Confartigianato alla notizia che domani, a Venezia, verrà presentata la convenzione tra Certottica, Unioncamere del Veneto e Regione Veneto (che ha stanziato un fondo ad hoc) per avviare nuove misure di contrasto alle falsificazioni e alle truffe nel settore."L'anima artigiana del distretto forse più famoso del mondo -prosegue De Toffol- è infatti in fortissima difficoltà. A dicembre del 2010, in base ai dati dell' Ente Bilaterale dell'Artigianato Veneto (Ebav), le imprese artigiane dell'occhialeria con dipendenti -quelle più strutturate- si sono ridotte a poco più di 200, con un calo del 10% sull'anno precedente. Ancora peggio è andata per i dipendenti: in 12 mesi, sono scesi da 1.093 a 963, meno 12% per la prima volta sotto le mille unità!". Il calo di imprese e addetti nell'occhialeria veneta dura ormai da molti anni: i massimi si toccarono per le aziende nel 1998, con 425 imprese artigiane attive, e per gli occupati nel 1996 con 2.685 unità."Ben venga quindi -conclude De Toffol- una iniziativa che ha nei presupposti di salvaguardare i mercati, le aziende che operano correttamente ed i consumatori soprattutto se è la Regione Veneto la prima a crederci ed a finanziarla. Sino ad oggi infatti, nonostante le nostre pressanti e reiterate richieste, sono sempre mancati interventi a sostegno della nostra produzione, che è di alta qualità e soprattutto 100% made in Italy. Se a questo monitoraggio regionale si affiancheranno politiche nazionali ed europee di tracciabilità dei prodotti, possiamo ancora puntare alla crescita di un comparto magari quantitativamente sottodimensionato rispetto all'oggi, ma qualificato, di qualità, trainante per il Paese. Altrimenti, si rischia il collasso e soprattutto la perdita di un patrimonio professionale ed imprenditoriale straordinario".