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SBALCHIERO SUL SISTRI: “CONFARTIGIANATO VENETO IN PRIMA LINEA PER AZIONI LEGALI DI RECUPERO CONTRIBUTI VERSATI”

“Lo avevamo annunciato il 12 maggio scorso con una pagina sui quotidiani: gli artigiani non sono disposti a gettare i loro soldi nei rifiuti! Pertanto la Confartigianato Imprese Veneto sarà in prima linea nell’operazione nazionale che da il via ad azioni legali per recuperare i contributi versati”. Questo l’annuncio di Giuseppe Sbalchiero Presidente di Confartigianato Imprese Veneto alla comunicazione nazionale congiunta -Confartigianato, Cna, Casa e Confesercenti- di azioni legali coordinate da parte delle imprese per recuperare i contributi versati dagli imprenditori nel biennio 2010-2011 per il funzionamento del Sistri (il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi) che non è mai diventato operativo.
“Il Veneto è fortemente esposto -prosegue Sbalchiero-. Negli ultimi due anni oltre 40 mila aziende tra produttrici di rifiuti e gestori (trasporto e smaltimento) hanno speso quasi 18 milioni di euro per iscriversi, acquistare oltre 50mila chiavette usb e quasi 9mila black box. Il 60% di queste sono aziende artigiane che, il 30 aprile del prossimo anno, saranno per giunta chiamate a pagare per la terza volta il contri-furto Sistri ancora una volta prima che il sistema funzioni davvero”. solo per il veneto si tratterà di 2.8 milioni di euro”.
“Abbiamo sempre denunciato -prosegue il Presidente- le inefficienze e gli inutili costi del Sistri per le imprese chiamate ad attuarlo. Chiediamo una revisione profonda e strutturale del sistema, per semplificare il quadro normativo e le procedure e rendere il Sistri uno strumento di semplice utilizzo, realmente efficace per contrastare le ecomafie e fondato su criteri di trasparenza ed efficienza. In attesa che il sistema possa davvero funzionare assisteremo gli imprenditori nelle azioni legali che saranno aperte nei confronti del Ministero dell’Ambiente per restituire alle nostre imprese risorse che sono quanto mai importanti in questo momento di grave crisi”.