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Striscia biancorossa. Interpreti diversi, ma il rendimento c’è sempre

Se serviva una conferma, il 2-2 sull’impegnativo campo del Livorno ha ribadito come il Vicenza in formato trasferta sappia farsi valere e possa coltivare anche qualche rimpianto quando non coglie tutti e tre i punti in palio.

Nella circostanza, sono stati due gli elementi a sfavore dei biancorossi: la rete del pareggio finale, siglata dal bomber avversario Vantaggiato in posizione di fuorigioco, e l’espulsione di Raicevic per un fallo di reazione, episodio che ha costretto la squadra a difendersi in inferiorità numerica nell’ultima parte del secondo tempo. Con, in più, l’inevitabile squalifica dell’attaccante montenegrino che obbligherà mister Marino a rimescolare ancora una volte le carte nell’incontro in programma sabato 21 al Menti, dove giungerà il Cesena dell’ex Ragusa.
A tale proposito, va comunque ricordato che il Vicenza è finora riuscito a sopperire alle tante assenze senza snaturare il proprio gioco e offrendo prestazioni ogni volta positive, con l’unica eccezione della sconfitta in casa subita dal Novara. Quale ruolo potranno recitare i biancorossi quando si entrerà nella fase decisiva del campionato, lo diranno perciò anche i rientri di pedine importanti finora mai o poco utilizzate (da Pozzi a Pazienza, da Manfredini a Pinato), la crescita di giovani come Modic, Vita, Gatto, Urso ed, eventualmente, i movimenti del calcio mercato di gennaio. Per il momento il bilancio è soddisfacente, l’ossatura c’è e la classifica consente di proseguire a lavorare senza patemi, coltivando qualche (legittima) ambizione. Anche perché in cabina di regia c’è un allenatore che sa il fatto suo.