Cogo (Anap Vicenza): “Sulla questione della reversibilità e sul tesoretto della sanità i pensionati artigiani chiedono chiarezza”
“A nome di milioni di pensionati che godono della pensione di reversibilità e di quelli che potrebbero nel prossimo futuro averne diritto, chiediamo al Governo di fare chiarezza sull’impatto per le famiglie delle innovazioni contenute nel Disegno di legge delega sulla povertà”.
La richiesta viene dall’Anap Pensionati Confartigianato, a seguito delle notizie sull’assoggettamento a requisiti reddituali e patrimoniali più stringenti per avere diritto alla prestazione e che hanno prodotto nelle famiglie “grande allarme e incertezza”.
L’Anap riceve quotidianamente decine di telefonate e lettere da pensionati preoccupati che chiedono informazioni su cosa contiene il provvedimento e quali potranno esserne le conseguenze.
“Alla luce di tutto ciò – spiega il presidente Anap di Vicenza, Gino Cogo – dichiariamo la nostra contrarietà a un eventuale stravolgimento dell’istituto della reversibilità, che è una norma di carattere previdenziale e, come tale, un diritto che si matura con la contribuzione. Sollecitiamo quindi il Governo a chiarire i nodi più controversi. È nostro diritto capire quali sono le intenzioni rispetto alla retroattività della norma, all’assoggettabilità della prestazione all’Isee, e quali saranno le percentuali di cumulabilità”.
Ma anche un altro fronte interessa l’Anap, quello del “tesoretto” nella Sanità: “Se è vero, come ha previsto la Ragioneria di Stato, che nel 2017 vi sarà un tesoretto di almeno un miliardo e mezzo per la Sanità, è bene che esso rimanga a disposizione del settore e non venga utilizzato dal Governo per fare cassa”, commenta ancora Cogo. “Siamo d’accordo con il ministro Lorenzin sul fatto che le inaspettate risorse, per la verità ancora incerte, potrebbero essere utilizzate per lo sblocco del turn over e per i farmaci innovativi. Ma, a nostro avviso, almeno una parte dovrebbe andare – prosegue il presidente – ad attenuare il disagio dei circa 9 milioni di italiani che, stando ai dati, non si curano più”.
Secondo Cogo, quella in atto “è una situazione assolutamente insostenibile, alla quale il Governo deve porre rimedio. Naturalmente vanno individuati i modi per raggiungere tale scopo: uno potrebbe essere quello di ridurre il costo dei ticket sanitari, almeno per quelle prestazioni alle quali si rinuncia ma che viceversa sono indispensabili per la salute, soprattutto quella degli anziani”.