Convivioitalia: “La forza del dialogo” porta a risultati innovativi
Chi potrebbe mai dire che dagli scarti del fagiolo può nascere un cartone ecologico? Questo importantissimo e curioso progetto è stato presentato nella splendida Villa Ca’ Erizzo di Bassano del Grappa.
A promuovere questo incontro culturale d’impresa, sul tema “ La forza del Dialogo”, è stato Michelangelo Muraro dell’Associazione Convivioitalia.
Presenti gli ideatori del progetto industriale Alberto Luca, Presidente della Lucaprint Group, Remo Pedon, Direttore Generale della Pedon ed Eugenio Eger, Amministratore Delegato della Cartiera Favini, manegers di tre grandi aziende del nostro territorio che hanno saputo condividere un’idea, diventata il primo premio “Best Packaging 2016” agli Oscar degli Imballaggi.
A spiegare questa forza delle idee, è stato Alessandro Garofalo, designer, ma soprattutto innovatore come lui stesso ama definirsi. Ha presentato il progetto, partendo dalla sua curiosità per la Storia e da alcuni studi fatti su saggi del più grande genio dell’umanità: Leonardo Da Vinci. In seguito a questi approfondimenti Leonardo Garofalo ha identificato sette punti fondamentali che portano all’innovazione e sui quali si può identificare il progetto delle tre aziende “crush/fagiolo”.
Il primo è la “curiosità”, che rappresenta la spinta iniziale a ricercare qualcosa di innovativo; il secondo è “serendipità”, intesa come la capacità di farsi ispirare da altro rispetto al settore di appartenenza (nella quotidianità farsi ispirare da qualcosa di imprevisto). Spesso l’innovazione si realizza sulla linea di confine tra le discipline e le diversità: la contaminazione può fare di più e meglio e con meno sforzo. Per riuscirci, è necessario essere in grado di riconoscere e far emergere l’ingegnosità collettiva.
Non c’è creatività, tuttavia, senza “metodo”, inteso come project management ( terzo punto). Secondo Garofalo, il metodo rappresenta il 90% del business, mentre la “creatività” il restante 10%, quarto punto. La creatività è un attimo, qualcosa che arriva in pochi minuti, ma che non prescinde dal metodo, dalla capacità di realizzare l’idea del momento e, soprattutto, dalla dimostrazione che l’idea ha un effettivo valore che spesso si realizza attraverso ripetute prove ed errori.
Un’idea innovativa deve avere anche la capacità di “stimolare tutti i cinque sensi”: una fusione di sensazioni che danno vita a qualcosa di diverso, che va al di là di schemi e visioni tradizionali, e questo è il quinto punto. I sensi permettono di vedere oltre, di percepire lo sfumato e di abbracciare l’ignoto, inteso come qualcosa di ancora non conosciuto, applicato, visto e vissuto.
Dobbiamo, però, porci anche delle “provocazioni”( sesto punto), farci delle domande che mettano a volte in discussione ciò che è regolamentato e definito come dato di fatto e giusto. Solo così si è stimolati a fare dell’altro e a creare qualcosa di diverso da ciò che sembra vada già bene.
Infine è indispensabile la “connessione”, intesa come condivisione con altri: senza di essa anche le idee più brillanti possono rischiare di non materializzarsi e, quindi, di non prendere la forma necessaria per definirsi vera innovazione.
L’incontro si è concluso nelle splendide sale affrescate della Villa. Sono intervenuti anche i giornalisti Giandomenico Cortese e Paolo Massobrio, gastronomo.
Il prossimo appuntamento di Convivioitalia (Associazione nata per attivare e facilitare il dialogo fra le imprese), sarà a settembre con l’azienda Campagnolo, altro nome di eccellenza del nostro territorio. In quell’ incontro si parlerà della bicicletta e del turismo slow e delle nuove forme di mobilità cittadina.