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Schio: Confartigianato prende parte agli incontri su “Rigenerare il lavoro” in occasione della settimana della comunità

Rigenerare il lavoro. A Schio Confartigianato partecipa agli incontri in occasione della settimana della comunità.

Nella serata organizzata dalla parrocchia di San Pietro di Schio si è parlato soprattutto di welfare rigenerativo, un welfare che non si limiti alla solo assistenza ma che sia a sua volta un generatore di nuove risorse. Lo slogan potrebbe essere Raccogliere Rigenerare Rendere.
Il dibattito è stato aperto da mons. don Bruno Stenco che dopo i saluti ha voluto da subito sottolineare l’importanza di fare comunità e di creare una rete tra le parti sociali, religiose ed economiche che nel territorio sono impegnate a combattere contro le nuove povertà e l’ esclusione sociale e lavorativa.
L’urgenza di creare un fronte comune si capisce anche dai dati forniti poi dal prof. Spreafico della fondazione Zancan, che ha spiegato quali sono i nuovi scenari sociali ed economici che si stanno delineando: aumento della disoccupazione soprattutto tra i giovani, salari sempre più bassi con conseguente aumento della soglia di povertà e, dato ancor più preoccupante, negli ultimi anni è raddoppiato il numero dei bambini che nascono in situazione di povertà assoluta. Ci si chiede allora come sarà la società del domani alla luce anche di un altro dato importante fornito sempre dalla fondazione: il continuo aumento del numero dei Neet ossia dei giovani in età tra i 19 e 25 anni che non sono iscritti a scuola o all’università che non lavorano e non seguono corsi professionali.
Il successivo intervento è stato del sindaco di Schio, Valter Orsi, che ha spiegato il progetto provinciale del “Patto Sociale per il Lavoro Vicentino”. Un patto di riqualificazione al lavoro sostenuto da tutti i 121 Comuni di Vicenza, dalle ULSS, dalle Associazioni di categoria economica, dai Sindacati dei lavoratori.
“È importante – ha sottolineato Orsi -, dare dignità attraverso il lavoro soprattutto a chi è in difficoltà per età o per disagi fisici: nel patto sociale non si parla di assistenza ma di reinserimento. Il Patto Vicentino è un esempio virtuoso che ha raggiunto importanti risultati nel reinserimento al lavoro”.
Presenti alla serata anche il rappresentante di Confindustria e delle sigle sindacali Cgil e Cisl che concordano nel ritenere il vecchio modello europeo di welfare ormai superato: è necessaria una pianificazione economica, sociale e culturale per arrivare a una ri-qualificazione e ri-costruzione di welfare che sia ai tempi con i profondi cambiamenti del mondo manufatturiero degli ultimi decenni.
Per ultimo l’intervento di Confartigianato, con Alberto Bordignon che ha sottolineato l’importanza per le associazioni di categoria di essere vicine agli imprenditori anche nella dimensione personale, in un momento di grande difficoltà come quella degli ultimi anni in cui non si parla solo di crisi economica ma di perdita di valori e di identità di chi ha investito tutto nella propria impresa. Per questo da subito Confartigianato ha appoggiato il progetto, riconoscendone l’importanza in un momento di particolare disgregazione e assoluto individualismo che porta il lavoratore in difficoltà a sentirsi solo ed emarginato. Il lavoro è costitutivo dell’uomo, il welfare deve ripartire dal lavoro, non dai sussidi.