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L’artigianato veneto incontra di nuovo Intesa Sanpaolo

Si è tenuto giovedì 12 ottobre a Padova l’incontro, da tempo calendarizzato, tra i vertici di Confartigianato Imprese Veneto (il presidente Agostino Bonomo, il direttore Francesco Giacomin e il direttore di Veneto Garanzie, Vito Sanfilippo) e il direttore di CNA Veneto Mario Borin con Intesa Sanpaolo, presente con Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Gabriele Piccini responsabile ex Banca Popolare di Vicenza ed ex Veneto Banca, Renzo Simonato direttore regionale Veneto Friuli VG e Trentino Alto Adige e i responsabili Credito e Confidi.

La riunione, densa di temi, ha rafforzato l’interfacciamento tra le associazioni e i Confidi di loro emanazione e le strutture di Intesa e Cassa di Risparmio alla vigilia dell’importante migrazione operativa delle filiali ex Veneto Banca e Popolare di Vicenza nel perimetro di Intesa.

Passaggio al nuovo istituto
Si sono approfondite le premesse per rendere meno problematico possibile il passaggio delle imprese nel nuovo istituto. Sono stati affrontati con risultati concreti i problemi delle policy di credito soprattutto in presenza di sovrapposizione di rapporti delle ex banche sia tra di loro che con Intesa. La collaborazione in proposito, sarà maggiormente strutturata e comprenderà anche i casi di imprese in difficoltà con possibilità di miglioramento.
I vertici dell’artigianato e di Intesa hanno individuato inoltre un percorso di lavoro per avviare nuove e più efficaci iniziative di educazione finanziaria, con contenuti in parte dettati dalle problematiche emerse dalla vicenda delle due ex popolari.

Preoccupazione per la lentezza
Grande preoccupazione è stata invece espressa da Confartigianato e Cna per la lentezza dei processi decisori nell’ambito delle gestioni commissariali delle due ex banche. A giudizio delle due Associazioni, sono tanti i casi di imprese, oggi in gestione commissariata, ancora in attesa di essere trasferite puntualmente allo SGA (la Società di gestione degli attivi a cui entro metà novembre dovrebbero finire i 18 miliardi di Npl lordi delle ex popolari venete) per l’attività di recupero crediti.
“I ritardi nell’individuare le tipologie dei non performing -hanno affermato Bonomo e Borin- sono sempre meno comprensibili e stanno costringendo all’inattività ed al rischio di definitiva chiusura imprese che hanno la possibilità di tornare in bonis”. “Siamo preoccupati -hanno proseguito- che nella scelta dei veicoli per le cartolarizzazioni prevalgano criteri di smobilizzo tout court e non di attenta analisi ai casi che, con adeguati interventi creditizi per i quali le associazioni hanno chiesto la massima collaborazione a Banca Intesa, si possono salvare”.
“Viene prima il patrimonio imprenditoriale da salvare -hanno concluso Bonomo e Borin- che l’opportunità di business dei veicoli individuali. La SGA è quindi uno snodo importante che si sta mostrando problematico. Confartigianato e Cna si attiveranno immediatamente con il Governo affinché la situazione di stallo sia superata al più presto”.