IL CAPOLUOGO E LA “POLITICA DEL RISULTATO”
La città di Vicenza ha una nuova amministrazione. Ed è indubbio che le politiche del capoluogo abbiano una forte rilevanza, oltre che per le imprese che vi operano, anche rispetto alle scelte dei centri limitrofi (e non solo). Per questo come Confartigianato abbiamo sottoposto alle aziende attive nel Comune, attraverso il Mandamento territoriale, un questionario sui temi che toccano l’impresa e l’intera comunità, sul quale i nostri soci sono stati chiamati a esprimersi. Molti gli argomenti affrontati nel sondaggio: qualificazione edilizia, sicurezza, burocrazia, sviluppo turistico, abusivismo, Smart City, accesso alla ZTL (Zona Traffico Limitato), a fianco di altri capitoli quali la viabilità, la tassazione, le politiche sociali, le infrastrutture.
Tali temi, che sono stati illustrati in un incontro con i candidati a sindaco, indicano delle priorità sulle quali gli artigiani misureranno ora le strategie dell’amministrazione guidata da Francesco Rucco: guardando come sempre ai fatti, alla “politica del risultato”. È dunque opportuno riassumerli adesso, a inizio mandato, come promemoria di ciò che le piccole imprese del capoluogo ritengono (più) importante, e cosa si attendono.
Ad esempio, dalle risposte al questionario emerge che gli incentivi comunali per la riqualificazione edilizia possono essere una forma importante di sostegno agli investimenti dei cittadini che intendano compiere interventi di riqualificazione energetica o ristrutturazione di un loro immobile.
Altro tema: chi ha un’impresa, sa bene come il confronto con la burocrazia del nostro sistema pubblico possa essere snervante: sono perciò essenziali sistemi che alleggeriscano le incombenze anche a livello comunale, a cominciare dalla capacità di riposta degli uffici tecnici.
Dall’altro lato, va perseguito chi non rispetta le regole e si nasconde nell’abusivismo: la lotta contro chi non compete ad armi pari e al di fuori della legalità è un obbligo morale per un’amministrazione civica degna di tal nome.
Quanto al tema delle grandi infrastrutture, il passaggio dell’Alta Velocità, come pure l’Alta Capacità, sono un’opportunità per tutto il territorio vicentino: vanno concentrati gli sforzi affinché qualsiasi soluzione progettuale sia funzionale e adeguata al collegamento ai servizi di mobilità esistente, con attenzione ai costi e all’efficacia complessiva.
Non va infatti mai dimenticato che Vicenza si trova al centro di un anello di Comuni più piccoli che interagiscono tra loro e hanno relazioni anche con il capoluogo: è perciò sempre più strategico potenziare questi rapporti su temi di carattere comune. Vedi il grande tema della viabilità (“non abbiamo una rete di tangenziali in grado di liberare la città dal traffico di attraversamento: non è possibile impiegare 30 minuti per percorrere 3 chilometri”, ha osservato uno dei nostri colleghi),
e quindi degli accessi, o dei servizi alla popolazione.
Qui entra pure in campo il concetto di “Città Intelligente” (o Smart City), ovvero quell’insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici, così da mettere in relazione le infrastrutture “materiali” delle città con l’impiego diffuso delle nuove tecnologie “immateriali” della comunicazione informatica per migliorare la mobilità (e quindi l’ambiente, riducendo l’inquinamento viario, con incentivi per i mezzi elettrici) e l’efficienza energetica, la qualità della vita, soddisfacendo le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.
Anche i parcheggi (e la relativa regolamentazione delle soste) sono infrastrutture strategiche per la corretta fruibilità della città. Un tema che va ri-affrontato in modo organico, individuando ulteriori
spazi e orari dedicati, assecondando le necessità della residenza ma anche quelle di chiunque debba utilizzarli, specie per motivi di lavoro, in una logica di efficace utilizzo a servizio della città.
Quanto all’introduzione della ZTL, essa ha indubbiamente migliorato le condizioni di vivibilità generale del centro storico di Vicenza, ma ha introdotto delle restrizioni per alcune tipologie di imprese che sono a servizio di chi vive e opera in centro. Vanno perciò trovate soluzioni ad hoc per attività come, ad esempio, installatori e manutentori di impianti, panifici, botteghe del legno, sartorie, pasticcerie, manutenzione del verde, con permessi (anche giornalieri) più snelli e tempestivi e che non rientrano nel servizio gestito della piattaforma Ve.Lo.Ce.
Quanto alla diminuita vitalità del centro storico e alle necessità di un rilancio, è una questione che dipende da molti fattori, tra cui anche la presenza di stabili ed edifici oggi in disuso e che vanno recuperati funzionalmente per il bene della città: vedi la riconversione del Palazzo degli Uffici in Piazza dei Signori, il riutilizzo dell’ex Macello nell’area di Piazza Matteotti e dell’ex Tribunale a Santa Corona; per non parlare di Corso Fogazzaro, dove sono chiusi l’ex Cinema Corso, l’ex Banca d’Italia, l’ex Camera di Commercio. Si tratta di punti strategici, per i quali vanno scelte destinazioni urbanistiche capaci di migliorare l’attrattività culturale, commerciale e di servizio. Anche perché, parlando di cultura, servono progetti di sviluppo turistico locale, dato che il patrimonio artistico del territorio può diventare una risorsa ancora più preziosa.
In tale elenco di priorità non può ovviamente il tema della sicurezza, tra i più sentiti degli ultimi anni: qui l’aspettativa è che il Comune, sempre in collaborazione con le forze dell’ordine, metta in atto attività di controllo, presidio e contrasto anche (e sempre più) con l’ausilio di nuove tecnologie, destinandovi adeguati investimenti.
La lista degli argomenti segnalati potrebbe proseguire a lungo: dalla cura del verde pubblico alla necessità di prendere decisioni sulla viabilità anche consultando operatori quali i taxisti e i noleggiatori di auto con conducente, fino ai “grandi temi” quali il futuro della Fiera.
Ovviamente, come Confartigianato siamo pronti a fornire alla nuova amministrazione il nostro consueto contributo di esperienza, proposte, progetti. E, all’occorrenza, di critica costruttiva.