PUBBLICA AMMINISTRAZIONE VENETA, QUASI SUFFICIENZA DALLE IMPRESE
Ogni piccola e micro impresa vanta crediti per 9.700 euro, l’inefficienza del sistema giudiziario ne costa 3.300. Dati migliori del livello nazionale, non per i tempi di pagamento
Le piccole e micro imprese del Veneto giudicano nel complesso positivamente la Pubblica Amministrazione regionale, ma i costi per l’apparato burocratico e i crediti verso la PA rappresentano note dolenti. Pur con dati migliori rispetto alle altre regioni, ogni azienda veneta vanta in media crediti per 9.700 euro con un ritardo nei tempi di pagamento di 168 giorni, quest’ultimo però dato superiore alla media nazionale. Il quadro emerge da Imprese e burocrazia in Veneto, ricerca realizzata da Promo P.A. Fondazione, col contributo di Unioncamere del Veneto, quale approfondimento regionale del sesto rapporto nazionale. Scopo dell’indagine, che contiene un focus sulle Camere di Commercio, è verificare come il Veneto si collochi nel contesto nazionale sui temi del rapporto tra piccole e micro imprese e burocrazia e sulla semplificazione amministrativa e sburocratizzazione.
Alla presentazione, tenutasi questo pomeriggio presso Unioncamere del Veneto, hanno partecipato Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto, Daniele Stival, assessore alla Semplificazione amministrativa Regione Veneto, Gaetano Scognamiglio, presidente Promo PA Fondazione, Andrea Montagnani, ad Grafiche Vianello, Annalisa Giachi, responsabile ricerca Promo PA Fondazione, e Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto. «In Italia la metà della spesa pubblica è assorbita dalla Pubblica Amministrazione, ma i divari territoriali sono molto elevati – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto –. In Veneto, a causa dell’alto residuo fiscale, il costo della PA, al netto degli interessi passivi sul debito pubblico, corrisponde a solo il 33% del Pil rispetto a una media nazionale del 43%. Ciò porta per la nostra regione un minor apporto di servizi pubblici. Ridurre il carico fiscale, utilizzando gli introiti della lotta all’evasione, e semplificare le procedure amministrative permette di creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese, che è il primo obiettivo delle Camere di Commercio. In una situazione di difficoltà economica, il sistema camerale si conferma l’interlocutore privilegiato per le imprese e il soggetto in grado di affiancarle nel dialogo con la PA. In questo contesto appare evidente la necessità di avviare una nuova fase di autoriforma mirata a una sempre maggiore efficienza e qualità dei servizi offerti e al rafforzamento delle attività che qualificano e rendono distintive funzioni e competenze delle Camere di Commercio». “Imprese e burocrazia” è diviso in aree (PA come costo, erogatore di servizi, motore per l’innovazione, opportunità di mercato) e si conclude con una mappa della competitività regionale.
PA FONTE DI COSTO:
Il costo interno che ogni piccola e micro impresa veneta dedica all’espletamento degli adempimenti amministrativi è in media di 20 giornate/uomo all’anno contro le 28 nazionali e le 30 del resto del Nordest. Per quanto riguarda i costi esterni, legati all’utilizzo di professionisti e consulenti, si spendono 5.372 euro all’anno contro i 5.776 nazionali. Con un costo medio aziendale per giornata/uomo di 250 euro, la somma di costi interni ed esterni è di 10.478 euro l’anno contro i 12.351 del Nordest e gli 11.841 della Lombardia. L’onere da PA è avvertito incidere sul fatturato per il 6,5% contro il 7,2% del Nordest e il 7,4% dell’Italia. Ne deriva una percezione di minor fastidio verso adempimenti che in Veneto pesano e costano meno che altrove. Le aree di maggior pesantezza a livello nazionale sono lavoro/previdenza, fisco e ambiente, mentre a livello regionale risultano l’installazione di impianti ad energia rinnovabile, le pratiche in materia edilizia e l’accesso al credito. Il 20,8% degli imprenditori ha dichiarato di aver rinunciato, negli ultimi 12 mesi, alla riscossione dei crediti “per sfiducia nei modi e nei tempi delle procedure giudiziali di recupero”. Quantificando, il costo che ciascuna piccola e micro impresa veneta paga all’inefficienza del sistema giudiziario italiano è di 3.300 euro.
PA EROGATORE DI SERVIZI:
L’indice sintetico di gradimento per i servizi erogati dalla PA raggiunge in Veneto i 4,7 punti, prossimo alla sufficienza, 0,2 punti in più del valore nazionale e 0,5 del Nordest. Fra gli enti più apprezzati le Camere di Commercio, ma giudizi positivi anche per gli uffici di Province e Regioni, mentre minor gradimento riscontra l’Agenzia delle Entrate. La Camera di Commercio risulta il primo e più riconosciuto interlocutore per le piccole e micro imprese sia in Veneto che nel resto d’Italia. Tuttavia, dei servizi del sistema camerale veneto posti sotto osservazione (garanzia del credito tramite Consorzi Fidi; conciliazione; comunicazione unica), la maggioranza (87%) non ne conosce l’esistenza e solo il 7% dice di fruirne. Fra gli interventi di semplificazione, anche in Veneto, come in Italia, il più conosciuto è il Libro unico del lavoro, ma solo dal 36,7%. Ancora più ridotta (20,9%) la percentuale di imprese che conosce la SCIA, mentre solo il 20,7% conosce lo sportello unico per le attività produttive.
LA PA COME FONTE DI BUSINESS:
Il valore medio dei crediti vantati dalle imprese venete nei confronti della PA è di circa 54mila euro che, spalmato sull’intero gruppo di aziende che lavorano con la PA, risulta di circa 27.700 euro l’anno, poco meno della Lombardia (31mila) ma molto più dell’Italia (39mila) e delle altre regioni nordestine (58mila). Si stima che i crediti complessivi dell’intero sistema delle piccole e micro imprese venete verso la PA siano superiori ai 900 milioni di euro l’anno che, ripartiti su ciascuna impresa indipendentemente dalla sua partecipazione o meno al mercato della PA, corrisponde a un balzello di quasi 9.700 euro ciascuna. Per quanto riguarda il ritardo nei tempi di pagamento, in Veneto sono necessari in media 168 giorni contro i 160 nazionali e i 143 e 149 del Nordovest e Nordest. Nella mappa regionale della competitività, costruita su 16 indici sintetici che mettono in relazione qualità dei servizi erogati dalla PA e costi sostenuti dalle imprese per beneficiarne, il Veneto è una delle poche regioni, assieme a Umbria e Marche, che associa qualità elevata della PA a costi relativamente contenuti. «Nella comparazione con il dato nazionale e con altre realtà regionali importanti, come la Lombardia, il Veneto presenta un buon posizionamento per quanto attiene al rapporto tra micro e piccole imprese e burocrazia – sottolinea Gaetano Scognamiglio, presidente Promo PA Fondazione –. Purtroppo, dinanzi alla situazione economica attuale, i dati positivi sui costi dell’apparato burocratico non si sono trasformati in risparmi effettivi per le imprese, anche per il pesante “fardello” delle inadempienze della PA, che hanno subito rispetto al 2010 una brusca impennata e che costituiscono un ostacolo ad una maggiore partecipazione delle imprese al mercato pubblico. Nel complesso l’“onere da PA” rimane elevato e le aspettative delle imprese stagnanti, a conferma della necessità, da parte delle istituzioni centrali e periferiche, ad andare avanti con la stagione della semplificazione, basata sul cambiamento dell’approccio culturale con cui la PA guarda alle imprese».