Impresa Sicura: dall’11 maggio sarà possibile prenotare il rimborso per le spese sostenute per l’acquisto di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
Sul tavolo 50milioni di euro: “Troppo pochi per soddisfare le domande di tutte le imprese e che per di più dovranno affidarsi alla vergognosa ‘lotteria’ del click day”, spiega Gianluca Cavion, vice presidente di Confartigianato Imprese Vicenza
Dall’11 maggio sono a disposizione delle imprese 50 milioni di euro a titolo di rimborso delle spese sostenute per l’acquisto dei dispositivi e altri strumenti di protezione individuale per contenere e contrastare la diffusione del Covid 19. È questo l’intervento attivato da Invitalia (Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia), per sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese di qualunque dimensione.
“L’iniziativa è lodevole negli intenti, decisamente meno nella sua messa in pratica – commenta al proposito il vice presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion -. Per i DPI, strumenti essenziali per la tutela della salute come raccomandato dai Ministeri competenti, abbiamo calcolato che un’azienda (ad esempio del settore dell’edilizia) spende una media giornaliera di più di 60 euro a dipendente. Un costo che sicuramente non può essere “scaricato” sul committente. Ora, bene la possibilità di richiedere un rimborso di questi costi, ma di tutto ciò beneficeranno in pochi per due motivi. Il primo è che la cifra messa a disposizione risulta del tutto insufficiente a soddisfare la domanda potenziale considerato che la richiesta del rimborso può farla qualsiasi impresa indipendentemente dalla dimensione, forma giuridica e settore economico in cui opera. Secondo: per accedere a queste risorse è possibile che le imprese debbano affidarsi a una “lotteria”? Ad oggi infatti le aziende dovranno fare richiesta del rimborso attraverso un sistema che di fatto ha gli effetti di un “click day”, metodo già più volte da noi contestato per la sua assoluta arbitrarietà. Un qualsiasi contrattempo come il computer che si blocca, la rete che salta visto che in alcuni territori la copertura è insufficiente o addirittura inesistente, l’affollamento di chi inoltra la richiesta nello stesso istante, e si rischia di finire in una posizione di non finanziabilità per esaurimento fondi. Bastano pochi decimi di secondo. Questo non sembra proprio il modo migliore per sostenere le imprese, anzi con queste modalità di accesso ai rimborsi, si creano inevitabili e ingiustificate disparità”.
“Considerato – conclude Cavion- che tutte le imprese hanno acquistato i dispositivi di sicurezza a tutela dei loro collaboratori e clienti, ci aspettiamo un cambio di rotta per le modalità di accesso al rimborso”.
Il rimborso, infatti, riguarda l’acquisto di mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3; guanti in lattice, in vinile e in nitrile; dispositivi per protezione oculare; indumenti di protezione quali tute e/o camici; calzari e/o sovrascarpe; cuffie e/o copricapi; dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici. Il contributo prevede una cifra massima rimborsabile di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa richiedente e fino a 150mila euro per impresa. Con un minimo di spesa, naturalmente di 500 euro. Le spese devono essere sostenute in un periodo compreso tra il 17 marzo e al massimo l‘11 giugno e non devono essere oggetto di ulteriori forme di rimborso o remunerazione erogate in qualunque forma e a qualsiasi titolo.
Quanto alle modalità della domanda, sono previsti tre passaggi. Per prima cosa l’impresa deve prenotare il rimborso tra l’11 e il 18 maggio (dalle 9 alle 18) attraverso uno sportello informatico dedicato, raggiungibile dal sito di Invitalia (https://www.invitalia.it). Il secondo step è la pubblicazione dell’elenco, in ordine cronologico di arrivo, delle imprese ammesse alla presentazione della domanda di rimborso. Infine, si procede con l’invio della domanda da compilare dalle 10 del 26 maggio ed entro le 17 dell’11 giugno, sempre attraverso procedura informatica.
La domanda, in tale seconda fase, potrà essere presentata dalle imprese in autonomia o con da un soggetto delegato. Confartigianato Imprese Vicenza è pronta per assistere le aziende che risulteranno in graduatoria a compilare le successive domande per accedere al contributo. I rimborsi verranno poi effettuati entro il mese di giugno.