L’e-commerce è un’opportunità anche per le imprese artigiane, lo si è visto durante il lockdown e ora nella Fase 2. Al DIH di Confartigianato Imprese Vicenza tante le richieste arrivate
Il periodo di lockdown imposto alle attività produttive ha portato anche le imprese artigiane a ad avvicinarsi, e sfruttare, le potenzialità degli strumenti digitali, nello specifico le vendite on line. Rivedere i propri modelli di business e le modalità di vendita tradizionali, ripensare ai propri strumenti di vendita, ridefinendo il concetto di rapporto con il consumatore e di vicinanza al proprio cliente, da tempo sono temi all’attenzione di Confartigianato e che l’emergenza Covid 19 ha inevitabilmente amplificato.
Secondo i dati di Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, infatti, in questo periodo si è riscontrato un vero e proprio boom del commercio elettronico, raggiungendo punte di 1,3 milioni di nuovi consumatori in un solo mese. E per molte imprese è stata la grande vetrina del mondo online l’unica via per poter arginare le perdite subite dalla chiusura delle attività.
In Italia sono 945mila le piccole imprese (pari al 29,7% del totale) che si servono di almeno di un canale di vendita alternativo a quello “fisico”. L’emergenza ha intensificato questo utilizzo di nuovi canali, accelerando in modo significativo il trend di crescita: le imprese che fanno e-commerce sono cresciute del 19,8%, aumento al 38,6% per quelle che fanno consegne a domicilio. E con la riapertura di molte attività i numeri sono destinati a salire vista la gestione digitale di molti di quei servizi obbligati alle restrizioni del distanziamento sociale (agenda delle prenotazioni per ristoranti, parrucchieri e centri estetici, ad esempio). Alla fine si stima che, al termine del prossimo anno, saranno 122mila MPI in più ad utilizzare il commercio elettronico.
Una conferma del trend arriva anche dal DIH (Digital Innovation Hub) di Confartigianato Imprese Vicenza al quale, in particolare nel corso del lockdown, si sono rivolte molte imprese per attivare canali di vendite on line, sia verso i consumatori che verso altre aziende. Naturalmente chi si è avvicinato a queste forme di interazione con i clienti al momento dell’emergenza ha mosso i primi passi, mentre chi aveva già effettuato un percorso in tal senso con il DIH ha avuto qualche maggiore beneficio. É il caso, ad esempio, di una pasticceria artigianale che grazie alla sua presenza su marketplace internazionali è riuscita a raggiungere nel periodo pasquale ottimi risultati di vendita; o quello di un’azienda dell’artigianato artistico, che ha potuto compensare le mancate entrate con la vendita dei propri prodotti in tutta Europa tramite e-commerce. O ancora: quella di un’altra impresa della pasticceria che ha compensato le perdite derivanti dal lockdown con le sole vendite online. C’è addirittura chi ha cominciato a vendere con successo le mascherine protettive del tutto personalizzabili nella taglia, colore e decorazioni.
Questo cambiamento di prospettiva che ha avuto, e avrà sempre più, un impatto consistente anche nel settore dell’artigianato, presuppone però un necessario processo di accompagnamento in termini di servizi e competenze a supporto, per abbassare quanto più possibile i costi dell’incertezza strategica su quali scelte attuare, come e in che ordine; e della mancanza di skill su come operare in campi spesso totalmente nuovi per le imprese.
In quest’ottica Il Digital Innovation Hub continua a lavorare per supportare le aziende grazie al Team e-commerce e digital marketing che segue l’azienda che voglia affacciarsi al mondo dell’e-commerce sia nella parte creativa (realizzazione del sito, stesura schede prodotto, apparato fotografico, traduzioni), che in quelle di costumer care e di logistica. Non solo, il DIH ha proposto, e propone, alle imprese interessati a nuove forme di approccio al cliente e ai mercati, momenti formativi e informativi (sotto forma di video, webinar, documenti) dedicati l’orientamento al mercato (marketing, e-commerce, logistica, comunicazione); all’organizzazione della produzione (innovazione dei processi, impresa 4.0, tecnologie digitali); alla ri-organizzazione e gestione delle imprese; alla gestione delle risorse umane.
“Vendere online per le imprese, già prima dell’emergenza, rappresentava un passo e un investimento consigliato. È ormai certo che il post Covid19 porterà con sé un cambio delle nostre abitudini di consumo. Con il commercio elettronico si vanno a intercettare nuove fette di mercato, si promuove l’artigianato e si fidelizzano i consumatori offrendo nuove esperienze – spiega Cristian Veller, presidente della Categoria ICT di Confartigianato Vicenza e Veneto -. Ora, l’emergenza ha messo in luce come l’e-commerce possa essere un’importante soluzione alle oggettive difficoltà di molti imprenditori, anche del settore B2B (es. produzione macchinari, abbigliamento conto terzi) dal momento che possono trovare, grazie ad alcuni marketplace verticali, delle valide alternative alle fiere. A tutti ricordo che non è troppo tardi per attivarsi, e sfruttare questa opportunità di business che è davvero a misura di qualsiasi tipo di azienda, e si rivolge anche mercati europei e mondiali, a patto di sapersi affidare a persone competenti e preparate.”