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Una aggregazione temporanea di imprese per il trasporto scolastico: una strada vincente

Così i pullman di 35 ditte private hanno rafforzato il servizio pubblico di trasporto studenti (tra una chiusura delle scuole e l’altra…).

Con il rientro a scuola degli studenti delle superiori dal 1° febbraio si realizzò ciò che è stato descritto come “un esempio eloquente e concreto Con il rientro a scuola degli studenti delle superiori dal 1° febbraio si è realizzato, prima che ci fosse una nuova chiusura in marzo, ciò che è stato descritto come “un esempio eloquente e concreto della reattività del mondo dell’artigianato”, ovvero una Aggregazione Temporanea d’Impresa. Èun esempio eloquente di quali risultati le imprese artigiane possano raggiungere se si uniscono attorno a un progetto. Aggregazione e filiere sono infatti importanti modi con cui le piccole e medie imprese possono lavorare anche a fronte di commesse singolarmente difficili da acquisire. Non a caso Confartigianato si è battuta a lungo per l’affidamento diretto la cui soglia è stata innalzata (nel luglio 2020 con il Decreto Semplificazioni) a 150.000 euro; in pratica senza che vi sia l’obbligo da parte di Comuni di richiesta di preventivi a più operatori. Dai 150.000 euro in su, invece, si prevede una procedura negoziata a invito (con numero di aziende variabili in base alla cifra prevista per i lavori da eseguire) con la rotazione degli stessi in base ad alcuni criteri. E i committenti? La solidità, e la reputazione, delle imprese possono essere verificate in ogni momento. Senza dimenticare che così si crea ricchezza sul territorio.

Un esempio eloquente

Il ‘doppio’ miracolo organizzativo che avvenne a febbraio, ovvero da un lato generare un’occasione di lavoro a beneficio di ditte che da mesi avevano i loro pullman fermi, dall’altro contribuire alla ripresa delle lezioni in condizioni di sicurezza per i ragazzi, si rese possibile con la costituzione di una Aggregazione Temporanea d’Impresa. L’obiettivo era chiaro: supportare con i mezzi privati il trasporto pubblico fornito dalle linee della società pubblica provinciale Svt. In sostanza, un gruppo di 35 aziende (33 vicentine e due padovane) del sistema Confartigianato si sono unite in poco meno di 48 ore per partecipare al bando di Svt (del valore di 1 milione e 900mila euro) avendo la meglio sugli altri tre concorrenti. 

Ma nel frattempo

Tutto bene se non fosse che nel frattempo lo scenario è cambiato e con i ragazzi fermi e in DAD, anche i mezzi di trasporto sono tornati a fermarsi.
“Dopo lo stop forzato dallo scorso anno, lo spiraglio arrivato con il supporto al trasporto pubblico per il studenti in virtù delle norme sulla capienza, ora i nostri motori tornano a spegnersi – commenta con amarezza Willy Della Valle, presidente della categoria Trasporto Persone Confartigianato Impresa Vicenza- . Se l’obiettivo del Governo è far morire le aziende private e dare in mano anche il turismo alle aziende pubbliche ci sta riuscendo, perché da questa crisi noi non usciremo, non tutti sicuramente”.

“Vale la pena ricordare che anche dietro alle nostre aziende ci sono centinaia di dipendenti, e le loro famiglie, oltre che le nostre, con mutui sui capannoni, o sulle case, oltre che sui pullman – continua Delle Valle-. La chiusura delle scuole non è certo imputabile a SVT, ma la soluzione adottata di non usufruire più del servizio in appoggio dei privati sì, anche se la rescissione è prevista dal contratto. Invece di farci lavorare con questi continui “stop and go”, avrebbero potuto mantenere attive alcune linee bis: gli operatori se le sarebbero suddivise di giorno in giorno avendo così la possibilità di pagare il personale che è stato riassunto e che ora non possono porre nuovamente in cassa integrazione”.   “É la seconda volta in pochi mesi che tornano a bloccare gli autobus operator. Inattive dal 23 febbraio 2020, molte imprese hanno esaurito le loro possibilità e non sanno come pagare i mutui alle banche. – prosegue il presidente-. Se il Governo adottasse per il nostro comparto lo stesso trattamento che riserva al settore pubblico, nessuno si lamenterebbe e anche le nostre imprese avrebbero i bilanci sani. Ci auguriamo solo che qualcuno a livello politico si faccia carico delle difficoltà del settore. Come autobus operator non abbiamo mai chiesto aiuto e soldi, né agli enti locali, né al Governo. Se la linea è la tutela solo di chi lavora nel pubblico avremmo modo di pentircene e molto presto”.

E l’azione sindacale

Gli operatori del settore quindi non hanno perso tempo e si sono mossi su quel fronte e anche su altri per tentare di risollevare uno dei settori che sta pagando di più questa situazione,
Porre fine alla concorrenza sleale o totalmente abusiva, garantire prospettive di lavoro e regole corrette e certe di mercato, fornire un sostegno economico adeguato alla perdita effettiva del fatturato. Sono stati questi i punti principali esposti al Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti in un incontro avvenuto nella sede di Confartigianato Vicenza, da Denis Pulita presidente degli NCC di Confartigianato Imprese Veneto alla presenza del presidente provinciale berico Gianluca Cavion, di Willy della Valle presidente provinciale dei bus operator, Francesco Giacomin Segretario Generale di Confartigianato Vicenza e di Alvise Zerbinati funzionario NCC del Veneto.

“I noleggi auto con conducente (NCC) sono fermi dal febbraio dello scorso anno, senza nessuna prospettiva di ripresa visto che meeting e incontri nella stragrande maggioranza dei casi ora si tengono in video conferenza, senza più alcuna necessità di spostarsi. E ancora: i transfer più frequenti erano senza dubbio quelli da e per gli aeroporti, sia per spostamenti di lavoro che per fini turistici; anche in questo caso il calo di viaggiatori si è fatto sentire. Sembra che all’aeroporto Marco Polo di Venezia non si tornerà alla normalità prima del 2023. Risultato: un calo medio del fatturato del 95% nel 2020”. Questa la situazione illustrata dl Presidente Pulita al Presidente del Consiglio Regionale.

Il lavoro non manca solo per la pandemia, ma anche per scelte politiche, alcune di vecchia data e altre più recenti, che non risolvono certi meccanismi che penalizzano gli autonoleggiatori. I vertici delle due categorie di Confartigianato hanno fatto riferimento alla concorrenza sleale e agli abusivi che sottraggono, soprattutto in momenti di crisi come questi, quote di mercato a chi ha sempre operato rispettando le regole. Ed hanno proposto che, in occasione degli importanti appuntamenti sportivi o di spettacolo in programma nei prossimi anni in Veneto, venga preso in considerazione dalla Regione un maggior coinvolgimento della categoria.

Pulita e Della Valle hanno inoltre auspicato più chiarezza su situazioni che producono “zone d’ombra” come nel trasporto sociale e di accompagnamento, che sembra venga affidato talvolta ad organizzazioni che non sempre sembrano attenersi a quanto previsto dalla normativa in materia di trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea.
Durante l’incontro è stata inoltre ribadita, alla Regione, la necessità di coinvolgere la categoria nell’attività di integrazione pubblico/privato nel Trasporto Pubblico Locale soprattutto nei territori a domanda di mobilità debole o nelle aree a fallimento di mercato. La categoria si è da tempo infine resa disponibile ad effettuare il trasporto a domicilio per la popolazione anziana o con difficoltà a spostarsi, della spesa alimentare o altri piccoli articoli, come consentito in altre regioni”. 
Non ultimo, il capitolo ristori, sostegni, contributi: “finora il settore ha ottenuto solo briciole ed è così anche con il nuovo Decreto Sostegni. Senza aiuti concreti, significativi e tempestivi la categoria rischia di sparire definitivamente”.

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