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Le nuove professioni digitali del futuro nelle PMI

Quali sono le professioni nell’era del web? E quali sono i mestieri del presente? E quelli del futuro? Quali sopravviveranno? 

Queste le domande a cui ha voluto rispondere il webinar promosso dal Cesar. Ospite dell’incontro telematico è stata Chiara Storti, consulente di web marketing ed esperta del settore. A lei è stato affidato il compito di illustrare come l’avvento di internet abbia “prodotto” nel tempo una serie di professioni di cui sempre più le aziende, tanto quelle piccole che quelle più strutturate, si avvalgono. L’avvento del web e dei “social” ha portato con sé modi nuovi di presentarsi sul mercato da parte delle imprese e, soprattutto in quest’ultimo anno, una maggiore consapevolezza sulle potenzialità di business attraverso la rete. Ecco allora che sono diventate sempre più numerose le “web agency”, agenzie specializzate nella realizzazione di un sito internet, nel suo monitoraggio e nella creazione di un piano editoriale per la comunicazione via “social”.

Naturalmente, se fino a qualche anno fa bastava una formazione generica, oggi la complessità dei mezzi e degli strumenti è tale che sono fiorite professioni specializzate in questo o quell’altro aspetto del web.
Ecco allora nascere funzioni come il web marketing manager, il web account manager, il consulente web marketing/digital strategist, il web project manager, il web designer/sviluppatore HTML e CSS, il graphic designer, l’UI designer, il web developer, lo sviluppatore front-end back-end, il copywriter, il content manager/content editor, il data entry, il web master, il web analyst/data scientist, il sistemista, il SEM specialist, il consulente SEO specialist, l’online advertiser, il social media manager, il videomaker specializzato nel web, l’esperto di informatica giuridica, lo sviluppatore mobile/app (una descrizione completa delle varie voci si trova nelle slide correlate realizzate dalla relatrice). 

Molte di queste figure, come si legge nelle slide, presentano una preparazione prevalente su un tema e una conoscenza generale sul resto, perché molti profili non possono essere sganciati da altri.
Ma perché queste nuove figure sono così importanti? Perché, è stato spiegato nel corso del webinar, non basta lanciare una campagna “social”, o realizzare un sito web: va individuato il segmento di pubblico che si vuole intercettare; quindi servono testi, immagini e video ben fatti e accattivanti; e poi serve chi “ottimizza” la presenza del video nei “social”, e quindi stimola un’azione nell’utente (riscontro che poi va gestito); il tutto va poi monitorato e misurato per capire se effettivamente i risultati rispondono all’obiettivo iniziale. Ecco, tutto parte proprio da qui: l’impresa deve chiedersi qual è il suo obiettivo, e quindi rivolgersi a professionisti – o considerare se vale la pena di formare personale interno – per utilizzare gli strumenti di comunicazione più idonei. Non è detto, infatti, che l’impresa abbia bisogno di tutte quelle figure. Di certo, però, dovrà contare su personale preparato.

La situazione nelle PMI

E le imprese vicentine, come sono messe su questo fronte? “Da questo punto di vista – – risponde Chiara Storti – noto molta vivacità e una crescita generale. Gli imprenditori mostrano un’apertura verso l’online e le sue potenzialità, consapevoli che si tratta di un mondo più veloce e con meno barriere. Quindi hanno bisogno di professionisti del web. La formula con cui ci si avvale di queste figure è quasi sempre la collaborazione esterna, perché si tratta di un mondo dinamico, in continuo cambiamento, con la consapevolezza che molti di quei profili sono destinati al declino (o a sparire del tutto) a favore di altri, e che se non ci si evolve e si cresce si rischia di trovarsi con delle professionalità inutilizzate. Per questi motivi si preferiscono le collaborazioni. Certo, poi, per alcune figure più ‘stabili’, come chi opera nei sistemi informatici, si può pensare a un tipo di coinvolgimento diverso all’interno dell’azienda. Da parte di chi svolge questi lavori invece è fondamentale, proprio per la velocità di cambiamento, una forte flessibilità, che va acquisita continuando a studiare, ad aggiornarsi, a confrontarsi con i colleghi e le altre figure professionali. Pure in presenza, quando possibile, perché anche le relazioni, tra colleghi e con i clienti e i fornitori, sono parte integrante del lavoro”.

Si ricorda che l’incontro rientra nel programma “Il Veneto delle Donne”, progetto finanziato con i Fondi Sociali Europei dedicati in particolare al mondo femminile, ma aperto a tutti, con attenzione ai temi dell’orientamento alla carriera e ai corsi professionalizzanti (e di potenziamento) di varia natura. Maggiori info sul sito del Cesar.

Se sei alla ricerca di una di queste figure o vuoi saperne di più, contatta il Digital Innovation Hub attraverso il form o scrivendo a info@digitalinnovationhubvicenza.it

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