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DUE TERZI DEI PICCOLI IMPRENDITORI NON HANNO PIU’ FIDUCIA NEL GOVERNO MONTI. CROLLANO I CONSENSI

Un’indagine di Confartigianato del Veneto

L’insediamento del Governo Monti è avvenuto lo scorso novembre, perciò il quesito posto alle aziende rappresenta, in effetti, un giudizio sul primo semestre di presidenza. Le risposte, comunque, sono state molto chiare: 2 aziende artigiane venete su 3 non hanno fiducia nell’operato dell’attuale Esecutivo ed è bassissima la percentuale di chi ne ripone molta (3,8%).

Sono questi i risultati di un’indagine promossa da Confartigianato del Veneto, che ha “sondato”, nell’ambito della verifica congiunturale sulle piccole imprese regionali nel primo semestre dell’anno, lo stato d’animo di quasi 2.700 imprenditori locali.
Tra l’altro il confronto con i dati rilevati nel semestre precedente evidenzia un vertiginoso calo dei consensi ed è soprattutto la fascia di chi si era dimostrato entusiasta (molto) a spostarsi nell’opinione opposta (per niente), mentre anche la percentuale di chi ora è poco fiducioso è cresciuta di 10 punti percentuali.
Molto più costante, invece, è l’opinione degli imprenditori riguardo ai soggetti maggiormente interessati dagli interventi governativi.
Innanzi tutto, l’ordine delle preferenze rilevata nel precedente focus di dicembre 2011 è la stesso di questo periodo: sono leggermente calate le percentuali delle prime categorie (famiglie, imprese e giovani), mentre crolla quella dei pensionati.
Il valore di “tutti senza distinzione” rappresenta più della metà del campione ed è questa un’evidenza che rafforza la scarsa fiducia nel Governo espressa nella domanda iniziale: si ritiene che l’operato del Governo non possa che danneggiare indistintamente il sistema Italia e non riesca a colpire dove serve.
“Questo giudizio negativo – commenta il presidente di Confartigianato del Veneto, Giuseppe Sbalchiero – è comprensibile e ampiamente giustificato. La situazione dei piccoli imprenditori in questi mesi si è aggravata ed è particolarmente pesante. La nostra indagine congiunturale sull’artigianato e la piccola impresa nella prima metà del 2012, infatti, conferma i segnali di peggioramento dell’economia, accentuando le criticità emerse nel corso dell’anno precedente. Gli indicatori di performance delle imprese (produzione/domanda -5,2%, fatturato – 6,2 e occupazione -0,3) mostrano infatti un significativo rallentamento rispetto ai semestri precedenti sia su base congiunturale che tendenziale. Il dato più significativo è però quello delle previsioni: dall’inizio della crisi mai si erano registrati dei valori tanto negativi che evidenziano le difficoltà in cui si trova il paese, afflitto ormai da un decennio da una scarsa crescita e da un pesante debito pubblico. E’ chiaro che in queste condizioni anche gli artigiani si attendono un’azione più incisiva ed efficace da parte del governo”.

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