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ODISSEA “SISTRI” TRA CONTRADDIZIONI NORMATIVE E ASSENZA DI INFORMAZIONI TECNICHE: LE AZIENDE NON SANNO PIÙ COME COMPORTARSI

Se Manzoni scrivesse oggi “I promessi sposi”, il famoso avvocato Azzeccagarbugli potrebbe chiamarsi Sistri, tanto questo sistema nato per garantire la tracciabilità dei rifiuti risulta fumoso, inutile e intricato, creando non pochi problemi alle imprese.
Recentemente era stato emanato un decreto ministeriale che apportava alcune modifiche al sistema, ma il Decreto Sviluppo ne ha sospeso l’avvio a data da destinarsi, comunque non oltre il 30 giugno 2013. Ovviamente, alla confusione normativa non c’è mai limite:  se infatti il decreto di agosto disponeva che entro novembre andava versato il contributo Sistri per il 2012,  il Decreto Sviluppo dispone il contrario! E, per la gerarchia delle fonti, si deve tenere conto di quest’ultimo, che sospende appunto il contributo per il 2012.

Ma non è finita. A segnalare ulteriori problemi è il presidente dei Carrozzieri di Confartigianato Vicenza, Roberto Cazzaro:  “In questi giorni – spiega – alcune aziende ci hanno segnalato l’impossibilità di parlare con gli operatori del Sistri per avere informazioni sulla disinstallazione delle cosiddette “black box” dai mezzi di trasporto. Non volevo crederci, ma poi come imprenditore mi sono trovato anch’io ad avere lo stesso problema. Contattato l’ufficio del Sistri, non sono riuscito a parlare con un referente pur rimanendo più di un’ora in attesa”.
La stessa struttura di Confartigianato Vicenza ha provato a contattare il numero verde messo a disposizione dal Sistri: inutilmente. “Si è provato anche a mandare un messaggio alla casella di posta elettronica, ma dopo giorni siamo ancora in attesa di risposta” aggiunge Cazzaro che, pertanto, come altri colleghi non è ancora nelle condizioni di disinstallare il dispositivo da un mezzo, peraltro destinato alla rottamazione.
“Cosa dobbiamo ancora fare? – si chiede Cazzaro -. Abbiamo portato pazienza oltre ogni limite, ma purtroppo si persevera nell’idea di avviare il Sistri e, cosa più grave, a non dare i supporti informativi necessari alle imprese”.
“Abbiamo sempre sostenuto che per noi il Sistri non funziona – aggiunge Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza – perché aggiunge ulteriori costi alle aziende senza essere strutturato per gestire con semplicità la tracciabilità dei rifiuti. Siamo quindi allibiti di fronte al fatto che ancora non si sia deciso di abbandonarlo definitivamente, e preoccupati che si continui a legiferare in materia. Il tutto senza tenere conto della situazione delle imprese, primi soggetti coinvolti, e dei costi finora inutilmente sostenuti”.