NORME A TUTELA DEL PANE E DEI PANIFICI TRADIZIONALI
Sbalchiero e Trentin oggi al Punto Stampa della Giunta Regionale
Tutela nei confronti di chi il pane lo produce ma anche nei confronti del consumatore che deve sapere che cosa compra. E’ la finalità di un disegno di legge della giunta regionale in materia di produzione e vendita di pane, che è stato illustrato oggi a Palazzo Balbi dall’assessore regionale all’economia e alle attività produttive Isi Coppola insieme al presidente della Regione Luca Zaia e ai rappresentanti delle associazioni di categoria e dei panificatori. In particolare per la Confartigianato Imprese Veneto hanno partecipato attivamente alla conferenza stampa il Presidente Giuseppe Sbalchiero ed il panificatore Nicola Trentin. ”E’ uno strumento – ha detto il presidente Luca Zaia – per difendere chi il pane lo fa veramente”. Oggi -ha spiegato l’assessore Coppola- accanto al pane prodotto nel modo più tradizionale, sul mercato è possibile acquistare pane ottenuto sia semplicemente per completamento di cottura, effettuata nei diversi punti vendita, sia per cottura di impasti congelati o surgelati, per lo più provenienti dai Paesi dell’Europa dell’est.
Il consumatore, al momento dell’acquisto, difficilmente riesce a comprendere se si tratta di pane fresco artigianale o di pane ottenuto con tecniche di conservazione prolungata che è stato cotto all’ultimo minuto. E’ importante quindi che ci sia una corretta informazione del consumatore sulla tipologia e sull’origine del pane che acquista. Il panificio è l’azienda tradizionale che il pane lo produce nell’arco della giornata con un procedimento produttivo unico e continuo che richiede una professionalità ed un impegno molto più alti per dare al consumatore il prodotto di qualità che sii aspetta di avere.
Il provvedimento legislativo –ha concluso l’assessore– è stato costruito insieme ai panificatori e alle organizzazioni di categoria per tutelare i consumatori e le imprese tradizionali di panificazione, che garantiscono continuità ad una cultura veneta che si riconosce nei prodotti tipici e tradizionali. Vengono definite quindi in maniera puntuale e dettagliata le specifiche riguardanti il prodotto pane e le informazioni da comunicare obbligatoriamente ai consumatori. Attraverso il rispetto delle caratteristiche indicate, i panifici e gli esercizi si potranno fregiare della denominazione di “forno di qualità”. E’ prevista anche l’istituzione del Registro delle specialità da forno del Veneto al fine di valorizzare le produzioni tipiche e dare una riconoscibilità a prodotti che per i particolari ingredienti impiegati e le procedure di lavorazione si possono considerare storici e tipici e come tali valorizzati.
“Grazie all’attenzione ed alla lungimiranza dell’Assessore Isi Coppola e di tutta la Giunta Regionale -ha commentato Giuseppe Sbalchiero- il Veneto si sta per dotare di un ottima legge. L’iter è stato sin qui straordinariamente veloce e siamo certi che anche il Consiglio Regionale saprà dare risposte nei tempi adeguati”.
“Il pane rappresenta un bene fondamentale della piramide alimentare –ha dichiarato il padovano Nicola Trentin, Presidente regionale del gruppo panificatori di Confartigianato Imprese Veneto -e disciplinarne gli aspetti produttivi, nonché alcuni requisiti identificativi degli esercizi di vendita, significa fornire al consumatore una ulteriore garanzia di tutela della propria salute. Dobbiamo essere in grado di capire se si sta acquistando un prodotto realmente fresco o un prodotto che è stato semplicemente cotto nel punto vendita. Ma è anche necessario che il consumatore sappia distinguere con chiarezza e certezza se sta acquistando pane in un punto vendita dotato di impianto di cottura o se sta acquistando da un panificio. Il panificio è l’azienda tradizionale che il pane lo produce nell’arco della giornata con un procedimento produttivo unico e continuo, che inizia con la formazione dell’impasto di sfarinati, lievito, sale e acqua, e finisce sulla bocca del forno, con il pane caldo appena sfornato e pronto per la vendita al consumatore finale. Procedimento quest’ultimo che richiede una professionalità ed un impegno molto più alti per dare al consumatore il prodotto fragrante che egli aspetta di avere”. “Dopo oltre vent’anni –conclude Trentin- stiamo per coronare un sogno”.