Assegno unico per i figli. La misura ‘ponte’ entra in vigore dal 1° luglio
La novità è che possono richiederlo anche gli artigiani. Cavion (Confartigianato): “Scelta equa e giusta. Forse solo le tempistiche andavano studiate meglio”
30 giugno 2021
“Non sarà l’Assegno Unico ma rimane una misura ponte necessaria e che finalmente tiene in considerazione anche chi non è lavoratore dipendente”. Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, è soddisfatto della novità pur con qualche precisazione. Come detto, la nuova misura a sostegno delle famiglie apre pure ai lavoratori autonomi, quindi anche agli artigiani, e questo è un significativo passo avanti; il lato negativo è che lo si fa con un sistema ancora provvisorio. Quello nuovo, infatti, è stato rinviato al 2022.
“E si spera sia quello definitivo. Tante volte la politica dovrebbe misurare gli entusiasmi delle dichiarazioni ufficiali con la possibilità concreta di dare le risposte – continua Cavion -. Troppe false partenze, che poi si scontrano con la difficoltà di rendere operativi anche i migliori provvedimenti, non fanno che generare confusione se non sfiducia nei cittadini. Ma adesso pare ci siamo: dal 1° luglio si può procedere con la domanda per l’Assegno Unico temporaneo”.
L’Assegno sarà calibrato sul numero dei figli e sulla ricchezza famigliare.
“Fino ad oggi erano solo i lavoratori dipendenti beneficiari di questa misura; finalmente ci si è resi conto che anche un imprenditore ha una famiglia e che non sempre l’attività va secondo i propri piani, come insegnano il Covid e i Dpcm che ne hanno scandito l’evoluzione. Giusto ed equo quindi attribuire un sostegno anche a questa categoria di ‘lavoratori’ che ogni giorno rischia in proprio e dà lavoro ad altre famiglie”.
Quanto ai requisiti per richiedere il sussidio sono: avere figli a carico di minore età, essere cittadino italiano, comunitario o extra UE, ed essere in possesso di un ISEE non superiore a 50 mila euro. “Si tratta di una soglia alta, la media nazionale ISEE si attesta al di sotto di 30mila euro, che considera redditi da lavoro e altre proprietà di entrambi i genitori. In questo modo l’Assegno non va per tipologia di lavoro ma per reddito”, aggiunge Cavion.
Confartigianato Imprese Vicenza è già pronta per accompagnare i propri soci nel presentare domanda.
“Forse le tempistiche andavano meglio pensate, considerato che le dichiarazioni ISEE vanno fatte entro 90 giorni, agosto compreso, che i CAF sono sotto pressione per le campagne di assistenza alla denuncia dei redditi, che le circolari Inps che arrivano all’ultimo minuto, che parliamo di un assegno temporaneo e provvisorio per la durata di 6 mesi (fino al 31 dicembre) e poi si riparte a fare domanda – conclude Cavion -. Speriamo, quindi, che si possano superare agilmente questi problemi per poi consolidare davvero uno strumento che gli imprenditori artigiani attendono da molto tempo, che fa giustizia di una disparità non giustificata verso le famiglie dei lavoratori autonomi e che può essere di sostegno importante in momenti difficili come questi”.