Sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici: le sfide per le imprese
La Sostenibilità e le sue diverse declinazioni sulle imprese, sulle comunità, sulla salute, sul lavoro, saranno i grandi temi da qui ai prossimi anni.
Essa non riguarderà questo o quel settore, ma tutti: dal singolo cittadino fino alle più alte espressioni istituzionali, secondo una logica di vasi comunicanti. Sono stati questi i temi dibattuti nel convegno on line “Cambiamenti climatici, resilienza e innovazione, tra rischi e opportunità: PA e PMI nel territorio e per il territorio”. Obiettivo, comporre un quadro quanto più realistico della situazione attuale e delle azioni che possono essere promosse e messe in campo, che rappresentano altrettante occasioni per cambiare rotta, a fronte anche delle risorse stanziate dal PNRR proprio per la Sostenibilità, che toccano molti aspetti della vita aziendale. In questo contesto le imprese possono diventare protagoniste, sia promuovendo nuove catene di valore, sia stimolando istituzioni e comunità a lavorare insieme, con ricadute economiche e sociali a beneficio di tutti. Basti pensare a quanto può “costare” un evento atmosferico eccezionale, o un ambiente trascurato, in termini di produttività, turismo, lavoro, tasse locali (e non solo) e salute.
Il punto di partenza
Lo spunto per il convegno – promosso da Confartigianato Imprese Vicenza e Università Iuav di Venezia con il supporto di Edilcassa Veneto – sono stati i risultati del progetto europeo LIFE denominato “Veneto Adapt”, che sta disegnando le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici di Vicenza e di altre tre città del Veneto, oltre che i 17 “goal” dell’Agenda 2030.
Ad aprire i lavori del convegno è stato il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion, sono poi seguiti gli interventi di Giorgio Santini (presidente di ASVESS – Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile) e Roberto Ciambetti (Presidente del Consiglio della Regione Veneto). Questi ultimi hanno ricordato come non sia più procrastinabile il tema della Sostenibilità e delle scelte ad essa dirette tanto dal mondo delle istituzioni che da quello economico in un’ottica, sempre, di confronto e dialogo con gli attori/destinatari coinvolti direttamente: comunità e cittadini.
In tale prospettiva gli interventi degli esperti hanno voluto fornire elementi di riflessione (supportati da dati e ricerche) per cercare di poter affrontare al meglio i problemi e individuare insieme le soluzioni. Per una introduzione al tema è intervenuto Francesco Musco, ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica e direttore del nuovo corso di Laurea Magistrale in Urbanistica e Pianificazione per la Transizione presso lo Iuav di Venezia: “Estendere i temi della progettazione locale per l’adattamento al cambiamento climatico al mondo delle imprese – ha detto – è un passo fondamentale, coinvolgendo tutto il sistema produttivo, a partire dalle piccole e medie imprese, sempre più esposto alla variabilità climatica in termini di impatti ed esposizione ai rischi”.
(Per l’introduzione al tema ascolta gli interventi di Giorgio Santini – presidente di ASVESS Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile; Roberto Ciambetti – Regione Veneto, presidente del Consiglio e del prof. Francesco Musco – IUAV Venezia)
Gli argomenti sul tappeto
Quattro i focus di discussione: “Scenari e rischi potenziali. Risk Assessment per la resilienza”; “Impatti sulla salute”; “Imprese, sostenibilità e finanza sostenibile”; “Agenda 2030: una cornice di riferimento per la sostenibilità e la resilienza del territorio”.
Per ogni focus sono intervenuti ospiti di importanti realtà di studio e analisi degli argomenti affrontati, come: ARPAV (Dipartimento Sicurezza del Territorio U.O. Meteorologia e Climatologia); Università di Padova (docenti di Statistica Medica e di Economia e Gestione delle imprese); Università IUAV di Venezia (docenti e ricercatori di urbanistica e design); ISS (Reparto ecosistemi e salute del Dipartimento ambiente e salute); Green Building Council Italia; Forum Finanza Sostenibile; Latitudo 40 Founder; Fondazione Ecosistemi; Regione Veneto e, naturalmente, Confartigianato Vicenza (Digital Innovation Lab, Area Energia, Area Mercato).
I danni del clima malato
Gli esperti hanno dato un quadro d’insieme della Sostenibilità, per lungo tempo associata solo a qualche voce dell’agire quotidiano. Con il convegno è stato quindi è stato possibile capire quanto il cambiamento climatico in questi ultimi anni moltiplichi fenomeni atmosferici localizzati di forte intensità e impatto, che si abbattono sul territorio con notevoli ripercussioni sociali ed economiche.
A fronte di un disastro di grandi dimensioni la mobilitazione, di uomini e mezzi economici, travalica i confini (anche nazionali) dell’area colpita. Diverso è quando l’evento calamitoso è più circoscritto, ‘minore’. In questo caso anche gli interventi e la mobilitazione sono locali, circoscritti. E questo già può limitare la portata degli interventi; se poi il fenomeno diventa frequente, il suo peso sarà di nuovo a carico dell’Amministrazione, della comunità, dei volontari di riferimento. Fino a quando e con quali conseguenze? Al ripetersi di tali eventi le casse comunali locali si assottigliano per interventi straordinari; le imprese accumulano ritardi e quindi possono perdere commesse future; il territorio perde in attrattività per gli investimenti e in chiave turistica.
Tradotto: meno popolazione, meno imprese, meno entrate nelle casse comunali, meno prevenzione, minor capacità di post-intervento.
(Ascolta gli interventi di Francesco Rech– ARPAV, Dipartimento Sicurezza del Territorio, U.O. Meteorologia e Climatologia; Mattia Bertin – PhD – IUAV Post. Doc. Research Fellow)
Non solo: un clima insalubre e situazioni di disastro naturale toccano anche la salute delle persone andando a rendere definitive alcune patologie o facendone sorgere in numero sempre crescente, anche in questo caso con ripercussioni economiche tanto per il welfare pubblico (che deve sostenere una pressione crescente con poche risorse) tanto per il mondo del lavoro (con assenze per malattia destinate a salire).
(Ascolta gli interventi di Laura Mancini – ISS, Direttore Reperto ecosistemi e salute, Dipartimento Ambiente e Salute e di Dario Gregori – Università degli Studi di Padova, professore ordinario di Statistica Medica)
Messa così, c’è di che preoccuparsi. Allora come agire?
Qui stanno le opportunità. Va ripensato il territorio, con la sua economia, in maniera diversa: non solo con la mitigazione ma anche con nuovo spirito di adattamento. Se da un lato, per esempio, vanno mitigati gli effetti dell’inquinamento atmosferico, dall’altro ci si dovrà adattare a nuovi scenari urbani e territoriali che vanno costruiti secondo le logiche, appunto, della Sostenibilità. Tutto questo non secondo un modello di decisioni e progettazioni “a piramide” (cioè dall’alto verso il basso) e valido per tutti, ma prevedendo azioni “ad hoc” che tengano conto delle peculiarità degli ambiti territoriali di riferimento (sia da un punto di vista ambientale che di composizione sociale che di aree antropizzate). In tale processo possono avere un ruolo fondamentale le imprese, tanto attraverso una catena di valore che si snoda su modalità improntate alla Sostenibilità (dalle fonti energetiche alle materie prime, fino alla gestione dei rifiuti), sia ripensando alla produzione, alla logistica, al trasporto, allo stoccaggio dei prodotti, adattandosi ai luoghi in cui sorge l’impresa; ma anche diventando interlocutori delle Amministrazioni e degli enti preposti alla programmazione e tutela del territorio.
(Ascolta l’intervento di Denis Maragno – IUAV, Ricercatore di Tecnica e Pianificazione Urbanistica)
Insomma un cambiamento di cultura, prima che economico, in cui le istituzioni (da quella locale a quella nazionale) debbono prevedere nuovi modi della gestione del territorio e delle aree urbane, fino a nuovi sistemi di incentivazione. La Regione Veneto, attraverso Veneto Sostenibile (https://venetosostenibile.regione.veneto.it/), ha individuato sei ambiti di intervento: “Per un sistema resiliente: rendere il sistema più forte e autosufficiente”; “Rendere l’economia e l’apparato produttivo maggiormente protagonisti nella competizione globale”; “Creare prosperità diffuse per il ben-essere di comunità e persone”; “Rendere il territorio attrattivo tutelando e valorizzando l’ecosistema socio-ambientale”; “Ridurre l’inquinamento di aria, acqua e terra per una riproduzione del capitale naturale”; “Attivare una governance responsabile ripensando il ruolo dei governi locali anche attraverso le nuove tecnologie”. Ed eccolo, un altro punto cruciale per la transizione ecologica: quello digitale.
Va da sé che vanno studiate, programmate e messe in atto soluzioni innovative, le quali non possono trovare spazio nelle aziende (e nelle istituzioni) se non inserendo nuove leve, ovvero giovani preparati e con una visione a lungo termine; il che non esclude la formazione continua anche su questi temi del personale che già lavora da tempo. Un esempio di nuove professioni legate al digitale, e che trovano spazio anche nell’ambito della Sostenibilità quale catena di valore aggiunto, sono i “data analist” che, attraverso appunto l’analisi dei dati inviati dai satelliti, possono “vedere” i processi di cambiamento climatico in atto e quindi suggerire soluzioni o evidenziare criticità.
(Ascolta gli interventi di Michele Pelloso – Regione Veneto; Yarosiav Vasyunin – DIH Confartigianato Imprese Vicenza, Data Scientist; Gaetano Volpe – Latitudo 4.0 founder)
Le risorse
Nel corso del convegno si è parlato anche del ruolo della finanza, una delle tre gambe della Sostenibilità (accanto a quella economica e sociale). La finanza sostenibile, che non è filantropia, serve e aiuta a dar fiato a un nuovo modo di fare ed essere impresa, orientando verso le eccellenze ed evitando situazioni gravi. Quindi, chi investe nel “green” ha ora maggiori probabilità di successo e di maggior ritorno. Tra i settori che conosceranno uno sviluppo su questo versante c’è l’Edilizia Green, che farà da volano per il Recovery Plan, e tutta la filiera ad essa collegata; ma il futuro passerà anche attraverso la creazione di nuovi prodotti, improntati sin dalla loro ideazione alla Sostenibilità e all’Economia Circolare.
(Ascolta gli interventi di Eleonora Di Maria – Università degli Studi di Padova, professore ordinario di Economia e Gestione delle imprese; Laura Badalucco – IUAV, professore associato di Design; Silvano Falocco – Fondazione Ecosistemi, direttore; Iris Visentin – Green Bulding Council Italia, consigliere esecutivo; Francesco Bicciato – Forum Finanza Sostenibile, segretario generale)
L’azione di Confartigianato
Il compito di Confartigianato Imprese Vicenza è quello di ‘tradurre’ indicazioni, norme e piani che vengono dalle istituzioni in modo pratico, operativo e a misura di azienda, nonché di accompagnare le stesse verso nuovi modi di fare impresa. Da un lato, quindi, momenti conoscitivi di ampio respiro, come convegni e incontri di approfondimento; dall’altro la messa in atto di programmi e azioni concrete. Il tutto secondo una logica di rete perché oggi, e soprattutto sul tema della Sostenibilità, i diversi ‘mondi’ devono agire come una filiera.
Si tratta di considerazioni che sono all’attenzione di Confartigianato da qualche tempo (basti ricordare il progetto “Futuro Elettrizzante” e a iniziative quali il festival “CI.TE.MO.S.” sui temi della mobilità sostenibile e della Smart City) e che ora si traducono anche nella decisione di dedicare, all’interno del proprio assetto strutturale, una delle Aree Strategiche di attività proprio a questi aspetti, destinati a generare un impatto crescente sul tessuto sociale e imprenditoriale del nostro territorio. Un altro esempio sono le Comunità Energetiche in cui più soggetti si uniscono per realizzare risparmi e modelli produttivi nuovi.
(Ascolta l’intervento di Loris Rui – Confartigianato Imprese Vicenza).
A sottolineare questo impegno sta il marchio “èimpresasostenibile”, nella duplice accezione di ‘la Sostenibilità è un’impresa che coinvolge tutti’, e di ‘questa è un’impresa sostenibile’.
“Il ben fatto, il fatto per durare, il fatto senza sprechi, sono da sempre peculiarità dell’artigianato – ha ricordato il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion -. In un contesto di cambiamento, le imprese possono fare molto adottando processi di produzione che rientrino in una logica complessiva di Sostenibilità ed Economia Circolare. La nostra associazione è a fianco delle imprese, e degli interlocutori pubblici, in questo cammino. Lo è con gli imprenditori che hanno deciso di rimettersi in gioco per creare o far parte virtuosamente anche delle nuove catene di valore. La crescita “green” delle imprese passa anche attraverso l’innovazione: per questo è quanto mai importante, soprattutto in questo momento di ripartenza, intercettare le risorse stanziate su questi aspetti dal PNRR, attraverso anche una pianificazione locale che parte dal centro per irradiarsi alle Regioni e da qui calarsi nelle realtà provinciali e comunali”.
(Ascolta gli interventi di Confartigianato Imprese Vicenza: Gianluca Cavion, presidente provinciale; Francesco Giacomin, segretario generale; Andrea Rossi, responsabile Area Mercato)
L’evento completo
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