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RISCHI ALLUVIONE, APPELLO DI BONOMO (CONFARTIGIANATO VICENZA): “L’ARGINE DA SFONDARE E’ QUELLO DELLA BUROCRAZIA”

“A nome delle tante piccole aziende diffuse sul territorio, rivolgo un appello a tutti i nostri amministratori. Possono essere molte le cause delle situazioni di rischio alluvione in cui versa gran parte del territorio vicentino, non solo il capoluogo: ma essendo questo ormai un dato di fatto, esso va affrontato con determinazione e senza ulteriori indugi. Trovarsi, a due anni dalla catastrofe che aveva colpito il Veneto, a doversi augurare che quanto è stato fatto in misura consapevolmente insufficiente possa bastare per evitare altri disastri, è inaccettabile. Come inaccettabili sono le polemiche e le schermaglie politiche di questi giorni, da qualunque parte esse giungano.
Certo, in questa circostanza poteva andare assai peggio (sarebbero bastati pochi centimetri in più), ma mentre si tira un sospiro di sollievo non si può dimenticare che anche stavolta c’è chi ha subito allagamenti, magari dopo aver da poco ultimato lavori di ristrutturazione per i danni del 2010.  
Servono i cosiddetti bacini di laminazione (Caldogno, Trissino)? Si facciano. Una soluzione, se si vuole – e par di capire che il problema sia oggi in larghissima parte legato alla quantificazione degli indennizzi terrieri – la si trova. C’è un problema di monetizzazione? Al netto di eventuali speculazioni, è facile prevedere che si spenderà sempre meno di quanto subiscano la collettività e l’economia di un territorio ad alta densità abitativa e di attività produttive. Se poi calcoliamo che anche l’allerta e la mobilitazione di questo fine settimana presenteranno il conto e a pagare saremo sempre comunque noi, l’esortazione è una sola: basta parole e promesse e rimbalzi, ora si agisca a tutela del bene comune. C’è solo un argine da sfondare tutti assieme: quello della burocrazia”.