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CONFARTIGIANATO VICENZA TRACCIA LE STRATEGIE FINO AL 2015: AFFIANCAMENTO ALL’IMPRESA NEI PROCESSI DI TRASFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE AL GOVERNO DEL TERRITORIO

L’assemblea dei soci ha approvato il documento programmatico
illustrato dal presidente provinciale Agostino Bonomo

Continuare a essere “un valore aggiunto determinante per le imprese del nostro territorio, impegnate in processi di profonda trasformazione imposti anche dalle criticità attuali” riuscendo, nel contempo, a individuare nuove opportunità di sviluppo. È questo il compito che attende Confartigianato Vicenza, così come delineato nel documento con le linee d’azione per il quadriennio 2012/15 che l’annuale assemblea dei soci ha approvato all’unanimità dopo aver approfondito i contenuti della relazione tenuta dal presidente provinciale Agostino Bonomo.
“Gli impianti normativi in rapida evoluzione in materia di mercato del lavoro, organizzazione dei servizi pubblici, avvio delle attività d’impresa, incentivazione alle modalità di aggregazione per filiera e reti, impongono l’adozione di competenze e metodi di approccio completamente nuovi al fine di allargare l’offerta di prodotti e servizi, di effettuare investimenti che non sarebbero possibili alla singola azienda”, ha ricordato Bonomo, mentre “l’innovazione tecnologica offre l’opportunità di attuare forme sempre più evolute di associazionismo attraverso la digitalizzazione dei processi”.
Se il capitale umano, assieme all’internazionalizzazione, è oggi un motore che consente alle imprese di resistere e, spesso, addirittura di crescere nel contesto sempre più competitivo del mercato, proprio a due settori particolari dell’imprenditoria si è rivolta l’attenzione di Bonomo.
In primo luogo a quella femminile, un bacino in cui la speranza di vita delle attività che nascono, come rilevano le statistiche, è maggiore: di qui le azioni che Confartigianato ha in programma per eliminare, o almeno a ridurre il più possibile, gli ostacoli che esse incontrano.
Al tempo stesso, occorre dare risposte sempre più precise ai giovani imprenditori, alla ricerca di punti di riferimento innovativi comprendenti anche forme di comunicazione e aggregazione come reazione alla crisi, si tratti di giovani operanti nei settori tradizionali dell’artigianato come nelle tecnologie innovative legate al mondo dell’ICT.
A livello generale, Confartigianato Vicenza ha chiaro l’obiettivo da raggiungere: diventare sempre più un “consulente globale aziendale” sia per l’impresa di minori dimensioni, a partire da quella individuale, e sia per quelle più strutturate, come quelle in forma societaria. In entrambi i casi, promuovendo l’eccellenza del “fare artigiano” come valore assoluto.
Inoltre, ha ricordato Bonomo, “i nuovi modelli posti dalle leggi sull’apprendistato offrono uno straordinario scenario di crescita organizzativa e qualitativa delle imprese”, che portano anche l’organizzazione di categoria a diventare “gestore delle risorse umane” dell’impresa socia, con nuovi contenuti formativi.
L’affiancamento all’impresa implica anche l’organizzazione di network, servizi e consulenze strutturate per l’accesso delle aziende a mercati differenti. In tale ambito, ha ricordato Bonomo, “risultati molto positivi si stanno registrando nell’attività promozionale estera e di partecipazione a progetti internazionali, nazionali e comunitari che ormai coinvolgono centinaia di aziende”.
E poi c’è, naturalmente, il ruolo dell’associazione artigiana nel territorio, una responsabilità condivisa con le altre categorie. A tale proposito, ha sottolineato il presidente, “gli attuali percorsi di governo dell’economia locale assieme alle altre grandi rappresentanze è un valore da preservare e consolidare; in un contesto storico di passaggio e trasformazione tanto aspro e duro per l’impresa, necessita la condivisione più ampia possibile, anche nelle prospettive da affidare a un’istituzione come la Camera di Commercio”. Il contributo che Confartigianato Vicenza intende portare è quello di “una visione chiara di economia locale vocata all’innovazione sistemica, in cui la qualità della vita sia anche qualità del lavoro e del fare impresa, qualità del competere, della conoscenza su cui basare cicli virtuosi di progresso”.
Questo perché, ha precisato Bonomo, “la nostra provincia in trasformazione necessita oggi di qualità più che di quantità, di sviluppo e non solo di crescita. Di qualità delle infrastrutture anche immateriali come una dotazione di coperture di banda ultralarga, di qualità del rapporto con le amministrazioni locali, con cui discutere e ragionare sui temi d’interesse senza rinunciare alla nostra natura di presidio contro la burocrazia e per una fiscalità locale attenta a non deprimere ulteriormente le imprese e le famiglie”. Inoltre, la dovuta attenzione verrà posta all’attuale processo di ridisegno delle competenze amministrative locali: ad esempio, la centralizzazione per i piccoli Comuni comporterà la sostituzione di stazioni appaltanti, l’accorpamento di elaborazioni regolamentari o di erogazione di servizi locali.
Tutto questo mantenendo le azioni di tutela delle piccole aziende da norme ritenute incongrue: “Ricordo che proprio dalla nostra azione provinciale – ha concluso Bonomo – importanti risultati sono giunti in materia ambientale con l’eliminazione di irragionevoli orpelli amministrativi con potenziali ricadute sanzionatorie”.