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Confartigianato: la riforma fiscale non è più rinviabile

Cavion: il Governo dia un segno concreto sin dalla prossima finanziaria e la Pubblica Amministrazione smetta di chiederci dati che ha già con inutili ulteriori adempimenti.

Comunicato 137 – 8 ottobre 2021

“Il Paese ha senz’altro bisogno di una vera riforma fiscale che riduca la tassazione sui fattori della produzione e semplifichi il sistema. Bene quindi aver posto lo stimolo alla crescita come principio generale della riforma fiscale approvata in Consiglio dei Ministri. Ci auguriamo che, insieme alla semplificazione del sistema tributario, siano le linee guida dei Decreti legislativi attuativi della riforma”.

Questo l’auspicio espresso da Confartigianato Imprese a livello nazionale dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del testo di legge delega sulla Riforma fiscale, che ora andrà al vaglio del Parlamento.

Il Parlamento saprà senz’altro arricchire di contenuti il testo normativo sulla base delle indicazioni fornite dalle Commissioni parlamentari Finanze di Camera e Senato nel documento conclusivo dei lavori dell’indagine conoscitiva che ha visto il contributo di gran parte degli attori della fiscalità del nostro Paese.

In particolare, sulla base del documento conclusivo, Confartigianato auspica che il Parlamento inserisca fra i principi di delega la necessità di conservare, nell’ambito di un sistema duale, l’attuale regime forfetario e confida che siano ricomprese, tra i principi di semplificazione, le nuove modalità di rateazione delle imposte dirette indicate dalle Commissioni.

Confartigianato valuta positivamente il riconoscimento della necessità di giungere ad una modalità di tassazione del reddito d’impresa neutrale rispetto alla forma giuridica, come pure l’indicazione di ridurre gradualmente le aliquote medie dell’IRPEF e l’avvicinamento, nella tassazione del reddito d’impresa, tra valori civilistici e fiscali. 

“Ci saremmo aspettati in sede di riforma un’attenzione alla fiscalità degli immobili strumentali utilizzati dalle imprese tassati, spesso, con l’IMU alla stregua delle seconde case”.

“Resta aperto il nodo delle risorse: la riforma deve porsi l’ambizioso obiettivo di portare la nostra pressione fiscale in linea con quella media degli altri Paesi europei e senza adeguate coperture, rispetto a quelle già previste, non vorremmo che molti dei principi di delega siano destinati a restare lettera morta”.

“Il peso della fiscalità e quello della burocrazia sono ormai inaccettabili per le nostre imprese – dichiara Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza –. Ben vengano quindi le riforme ma che siano veramente strutturali e ci mettano nelle condizioni di competere al meglio”. 

La legge delega definisce sostanzialmente il quadro dei principali interventi di riforma, che poi saranno attuati da specifici decreti legislativi entro 18 mesi dalla sua entrata in vigore, ossia dal via libera in Parlamento.

La riforma, di fatto, non prenderà corpo prima del 2022, ma alcune prime misure potrebbero essere attuate in tempi rapidi, attingendo alle risorse già stanziate dall’ultima Legge di Bilancio per il 2022 e il 2023.

“Auspichiamo un rapido intervento in tema di abolizione dell’IRAP e di riduzione della pressione fiscale – continua Cavion -, con una rivisitazione dell’IRPEF e della tassazione del reddito d’impresa. L’impegno assunto dal Governo, che riteniamo un inizio positivo, deve essere reso concreto agli occhi delle imprese con alcuni interventi già nella prossima legge di bilancio”.

“Anche il tema delle semplificazioni è centrale, non tanto per incidere direttamente nelle tasche degli imprenditori, ma certamente per ridurre la burocrazia e rendere più snello il rapporto con l’Amministrazione Finanziaria – incalza il presidente Cavion -. Superiamo anche alcuni paradossi come ad esempio le estenuanti e continue richieste di dati e informazioni. La Pubblica Amministrazione smetta di chiederci dati che ha già a disposizione, tale comportamento è una continua provocazione”. 

“Non comprendiamo infatti come dopo tre anni dall’introduzione della fatturazione elettronica – conclude Cavion -, che consente all’Erario un’efficace monitoraggio dei dati fiscali delle imprese attraverso i flussi telematici, siano ancora in essere adempimenti come ad esempio il reverse charge in edilizia e le liquidazioni periodiche IVA. Non è possibile scaricare continuamente sul contribuente le inefficienze dell’apparato dello Stato, riteniamo che parte delle risorse del PNRR debbano essere impiegate rapidamente e in modo efficace in tale direzione”.