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AUDIZIONE SU LEGGE FINANZIARIA E BILANCIO REGIONALE DI PREVISIONE 2013

Le osservazioni congiunte delle Organizzazioni artigiane

Ieri, martedì 15 gennaio, nell’aula consiliare la commissione Bilancio e affari istituzionali ha organizzato una serie di audizioni con le organizzazioni della società veneta chiamate ad esprimere il proprio parere sulla proposta di manovra di bilancio 2013. Vi ha partecipato anche la Confartigianato Imprese Veneto che ha consegnato, a nome di tutte le organizzazioni artigiane venete, un insieme di osservazioni che riportiamo in sintesi.
 
Il Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 della Regione Veneto evidenzia in modo inequivocabile la situazione di estrema difficoltà in cui versa il nostro Paese. La manovra si caratterizza per un taglio generalizzato delle risorse a disposizione, che colpisce ulteriormente l’operatività di una Regione quale il Veneto che seppure possa essere annoverata tra le più virtuose, si vede costretta a ridurre drasticamente stanziamenti e risorse disponibili. La politica neo centralista perseguita dal Governo ha comportato la diminuzione delle entrate disponibili, comportando di fatto l’impossibilità di predisporre una manovra finanziaria che potesse andare oltre la copertura delle spese necessarie ed indispensabili. Purtroppo tali fattori concorrono ad aggravare una situazione di stagnazione economica. In tale contesto, avremmo auspicato una manovra regionale capace di promuovere una nuova politica economica di sostegno al mondo dell’imprenditoria con strumenti adeguati in grado di favorire, da un lato la conservazione del patrimonio imprenditoriale esistente e dall’altro l’avvio di un percorso di rinnovamento e riqualificazione dei modelli di business, orientandoli alle esigenze dei mercati mondiali. A quanto finora evidenziato va poi sommato il peso divenuto ormai insostenibile di un patto di stabilità che di fatto ingessa l’operatività regionale, vanificando molto spesso gli sforzi prodotti al fine di attivare nuove misure di sostegno all’imprenditoria. Riteniamo urgente promuovere ogni azione atta a una rimodulazione dei limiti imposti affinché possano essere premiate quelle realtà in cui è evidente una gestione positiva e responsabile della finanza pubblica, dando così l’opportunità di rimettere in circolo risorse economiche indispensabili all’attuazione di politiche regionali efficaci di sostegno all’intero tessuto economico e produttivo regionale. Nonostante queste premesse, riteniamo indispensabile assicurare il nostro contributo evidenziando i possibili interventi da poter mettere in campo a sostegno delle imprese artigiane, al fine di tracciare un percorso volto alla ripresa economica. Con il 2013 trova completamento l’attuale Programma Operativo Regionale che manifesta luci e ombre sia per quanto riguarda la parte FSE che FESR. Riteniamo che, in un contesto di crisi quale quello attuale, sia doveroso percorrere tutte le soluzioni possibili, prevedendo le necessarie riprogrammazioni degli interventi, al fine di poter assicurare la più ampia capacità di spesa di quanto ancora a disposizione, privilegiando quegli interventi che finora hanno dimostrato in modo inequivocabile la loro efficacia e verso i quali è stato manifestato un forte interesse da parte del tessuto imprenditoriale veneto. Nel contempo riteniamo fondamentale l’avvio di un confronto tra le parti sulle linee guida della futura programmazione economica europea per poter definire in maniera efficace le strategie che il Veneto intende perseguire da qui al 2020. La filiera del credito rappresenta uno dei punti dolenti della nostra economia. Gli strumenti finora messi in campo da parte della Regione sono serviti di certo ad arginare in parte la difficolta di acceso, tuttavia riteniamo debbano essere avviate azioni più incisive che possano fornire risposte concrete ai fabbisogni manifestati dalle aziende, primo fra tutti la necessità di poter accedere a finanziamenti anche di piccolo taglio, al fine di poter garantire l’operatività quotidiana in contesti di difficoltà contingente. Vanno inoltre potenziati gli interventi atti a sostenere in modo sensibile gli investimenti da parte di quelle imprese che nonostante il periodo di difficoltà economica vogliano innovare e crescere. Notevole importanza riveste la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2013 che, secondo le previsioni più accreditate, rappresenterà il culmine della crisi. La riforma degli stessi, introdotta dal Ministro Fornero con l’abrogazione della legge 2/09, ha sostanzialmente privato il nostro territorio per l’anno in corso dell’intervento dell’Ente Bilaterale Artigiano a favore delle sospensioni e pertanto sicuramente le risorse per CIG in deroga da mettere a disposizione saranno superiori all’anno precedente. Sulla base del quadro sopraesposto, riconoscendo come la crisi finanziaria abbia intaccato le capacità di spesa dell’amministrazione pubblica regionale, riteniamo che vada rintracciato, se ed in quanto necessario, una possibilità di sostegno agli ammortizzatori in maniera di non privare i lavoratori sospesi del reddito necessario e di permettere alle imprese di mantenere le professionalità che altrimenti sarebbero costrette a licenziare. Il successo del recente bando finalizzato al sostegno di progetti da parte di reti e aggregazioni di imprese, testimonia la necessità di cooperare per competere. Pertanto riteniamo debba essere una priorità l’approvazione in tempi rapidi del progetto di legge 285 “Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese”. La burocrazia rappresenta lo scoglio con cui quotidianamente le imprese devono confrontarsi con conseguente spreco di tempo e risorse che potrebbero essere impiegate in modo più produttivo. L’azione di semplificazione attivata nel 2012 dalla Regione Veneto va nella direzione di accogliere gli appelli finora formulati volti all’evoluzione dell’apparato amministrativo pubblico verso una configurazione più a dimensione di imprenditore. Gli sforzi finora prodotti non devono rimanere un’operazione una tantum svolta su alcuni provvedimenti ma debbono divenire una modalità di intervento costante da parte dell’apparato regionale con l’obiettivo di agire per una sburocratizzazione dell’intero sistema. Siamo convinti che per poter completare tale percorso anche la Regione Veneto dovrà recepire i principi contenuti nello Statuto delle Imprese, come avviene già in altre Regioni in Italia, al fine di orientare la propria produzione normativa a principi quali quello di proporzionalità indispensabili a garantire un’equa applicazione di ciascun provvedimento. Il 2013 può rappresentare un punto di svolta per la nostra economia regionale. Solamente se saremo in grado di mettere in campo come sistema tutte le risorse utilizzabili allo scopo, potremo attivare nuovi circuiti virtuosi che possano concretizzarsi in una autentica ripresa per le nostre aziende. Confidiamo che le nostre valutazioni possano rappresentare un utile contributo alla definizione delle strategie politiche regionali.