Skip to main content







Futurcraft: la trasformazione digitale raccontata dalle nostre imprese

Visite di studio virtuali nelle realtà artigiane alla scoperta dell’innovazione con casi d’utilizzo nell’ambito del progetto “FuturCRAFT” tra Italia e Austria.

Da ormai quasi due anni Confartigianato Imprese Vicenza e il suo Digital Innovation Hub collaborano con altre realtà di Treviso (“t2i” trasferimento tecnologico e innovazione), Bolzano (“lvh.apa” Confartigianato Bolzano) e Salisburgo (“ITG” Innovations und Technologietransfer Salzburg) nel progetto interregionale Italia-Austria “FuturCRAFT”, che ha l’obiettivo di agevolare la trasformazione digitale nel mondo artigiano e accelerare l’adozione di competenze sulle nuove tecnologie nelle piccole e medie imprese artigiane. 

Nell’ambito di tale progetto si sono tenute tre “visite di studio virtuali”, dando cioè ai partecipanti l’opportunità di visitare virtualmente un’impresa artigiana che utilizza tecnologie innovative in modo esemplare, per apprendere buone pratiche da implementare nella propria azienda. 

Dopo la prima visita, organizzata per le imprese edili e nel corso della quale si è parlato della tecnologia “BIM”, durante il secondo appuntamento è stato approfondito il tema della digitalizzazione delle imprese artigiane nel settore dei servizi, ascoltando tre aziende “testimonial” attive nei territori coinvolti dal progetto, ovvero Austria, Sud-Tirolo e Veneto. L’azienda veneta prescelta è stata il Gruppo Brusamarello; a novembre la terza e ultima “study visit” virtuale ha visto protagonista la Ferrazza S.r.l. Entrambe realtà produttive socie di Confartigianato.

Il testimonial: Gruppo Brusamarello

Il Gruppo Brusamarello, impresa alla terza generazione e con cinque sedi tra Vicenza e Padova, è un consolidato punto di riferimento sul territorio sia per tutti i servizi relativi agli pneumatici e sia per la cura e la manutenzione delle auto.

“Il processo di digitalizzazione all’interno del Gruppo Brusamarello è iniziato già dal ’98, con le commesse in formato digitale. E ciò era anche dovuto alle caratteristiche proprie del settore automotive”, ha spiegato Alberto Buson, coordinatore generale dell’azienda.
Ma è stato dal 2012 al 2015 che sono avvenuti importanti cambiamenti, in seguito alla necessità di dover coniugare più ambienti digitali “raccoglitori di dati”: erano infatti troppi i dati da recuperare da sistemi informativi differenti, il che causava una notevole perdita di tempo e l’insorgere di errori. La soluzione è arrivata dopo tre anni di lavoro, grazie anche all’azienda Touchmultimedia Srl, con la creazione di un gestionale ERP unico in grado di far dialogare, adottando la tecnologia API, tutti quei differenti sistemi informativi. In tal modo, un dipendente può trovare tutte le informazioni necessarie in un unico “ecosistema digitale” di informazioni, risparmiando tempo e risorse. Tra i vari strumenti inseriti all’interno dell’ERP, ciò che ha dato una svolta importante è stato dotarsi di un programma per la gestione dei compiti e del team: “Avevamo la necessità – ha raccontato Buson – di essere sicuri che un dato compito venisse assegnato a un dipendente e di sapere quando veniva svolto e con che risultato. Fino a mesi fa lo si faceva con una montagna di e-mail e, a volte, il dato veniva perso. La digitalizzazione porta diverse sfide alle imprese, e anche per questo è importante che le aziende abbiano una chiara visione della direzione da prendere e un consulente informatico con il quale instaurare una reciproca fiducia”.

Inoltre, per quanto riguarda i consigli alle aziende che stanno iniziando un processo di digitalizzazione, secondo Buson “bisogna essere coinvolti dal punto di vista personale come imprenditori e saper coinvolgere i propri collaboratori, senza lasciare nessuno indietro”.

L’esperienza di Ferrazza 

La terza e ultima “study visit” virtuale ha avuto un focus sulle aziende artigiane manifatturiere. Per offrire una visione sull’officina artigiana del futuro, è stato ospitato Mauro Ferrazza, di Ferrazza S.r.l., azienda vicentina che rappresenta un modello di organizzazione e tecnologia avanzate nel mercato dell’automazione in vari settori, dall’automotive alla logistica, passando per l’alimentare e il trattamento acque e rifiuti solidi.

Mauro Ferrazza ha evidenziato come la digitalizzazione aiuti le imprese ad essere più competitive: “L’uso di nuove tecnologie, attraverso anche una migliore tracciabilità della filiera produttiva, permette di economizzare tempi e risorse, ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo gli sprechi. Digitalizzare vuole dire, quindi, rendere la produzione più semplice, rapida, efficace ed economica”.

L’imprenditore continua, “Digitalizzare, però, non significa solo adottare e usare nuove tecnologie, ma anche formare gli operatori all’uso di questi nuovi sistemi e fare in modo che sappiano sfruttare al meglio le nuove skills che i lavoratori dovranno avere”. E proprio questo è uno dei principali scopi del progetto FuturCRAFT, ovvero, sviluppare i profili di competenza digitale nell’artigianato e illustrare le opportunità di digitalizzare.

Ferrazza porta anche un punto di vista positivo sul futuro che ci aspetta: “Molte aziende stanno automatizzando le loro produzioni non solo tramite nuovi softwares, ma anche grazie all’uso e integrazione di nuovi robot e cobot industriali, rispecchiando le linee guida dell’Industria 5.0 che prevede appunto l’uso di cobot e robot anche per migliorare il well being dei lavoratori. Nonostante tutto questo, però, gli operatori umani non sono affatto destinati a sparire dalle linee di produzione, anzi: il futuro sembra favorire l’ibridazione dei processi di produzione, in cui operatori umani e robot lavoreranno in simbiosi: i robot e/o cobot facendosi carico di quei lavori troppo pesanti o pericolosi, mentre gli operatori umani si occuperanno di controllare che non si verifichino guasti, errori e prendendosi cura dei robot mantenendoli e impartendo le istruzioni per la lavorazione.”